Pesaro, 6 novembre 2012 - LA NOTIZIA è arrivata a Pesaro così inattesa da non sembrare vera. Il presidente della Renco spa Antonio Passeri è morto, ieri, fulminato da un infarto in Mozambico, dove si era recato per l’apertura di un nuovo cantiere edile della consociata locale della grande società pesarese, una delle pochissime con un profilo internazionale ormai consolidato (Kazakistan, Armenia, Congo, Nigeria), nel settore dell’estrazione di gas e petrolio, nelle costruzioni e anche nel settore turistico.

 

Infatti Antonio Passeri, 59 anni, fisico asciutto, era a Pemba in Mozambico, dove la società pesarese stava avviando la costruzione di un nuovo villaggio turistico, dopo i successi riportati a Zanzibar con il resort ‘La Gemma dell’Est’. Pemba si affaccia sull’Oceano indiano, su una splendida baia che è considerata la terza più grande al mondo. Un luogo ideale per un investimento in un resort di grande qualità. Racconta Giovanni Rubini, che della Renco è l’amministratore delegato: «Era arrivato da poco in Africa, stamane è andato a fare un sopralluogo nel cantiere, poi dopo pranzo si è sentito male. Volevano portarlo all’ospedale, ma lui ha preferito stendersi nella camera d’albergo. Hanno chiamato un medico, ma nel frattempo se n’è andato. Non c’è stato nulla da fare. E’ una tragedia inaspettata, terribile, per la sua famiglia, per la Renco, per tutti coloro che hanno apprezzato in questi anni Tonino».

 

PASSERI ha vissuto tutta l’epopea della Renco, come principale collaboratore di Rinaldo Gasparini, fondatore di una società fuoriuscita, fondamentalmente, dall’orbita dell’Eni. Da Gasparini, anche lui morto tragicamente in Africa, nel resort di Zanzibar, aveva ereditato la guida dell’azienda, affiancando il figlio Giovanni. Prima come amministratore delegato, poi come presidente. Della Renco era anche socio di minoranza. Antonio Passeri aveva solide radici nell’entroterra: nato a Fermignano, viveva ad Acqualagna.

 

Lascia la moglie e due figli, uno impegnato nell’azienda a Milano, l’altro studente universitario a Torino. Nei giorni scorsi aveva fatto una serie di analisi e controlli in ospedale, con esiti negativi, tanto che sabato era regolarmente partito per il Mozambico. Dove lo aspettava una morte troppo simile a quella del suo amico e socio Rinaldo Gasparini del febbraio 2004. Una sorta di maledizione africana per la Renco.
 

l.lu.