Pesaro, 27 dicembre 2012 - ADOTTARE un piccolo capriolo femmina nato da poco, svezzarlo e accarezzarlo, alimentarlo dalle proprie mani ed abbracciarlo. Farne un animale di famiglia, qualcosa di più di un cane e un gatto. La storia dei sette mesi di vita di Lilly, è quella di un innamoramento. Quello della famiglia di Alessandro Bettini, commercialista nonché segretario provinciale del Pdl, con l’hobby della campagna e degli animali. Ma è anche la storia di un ‘Bambi’ personale, dolce come il personaggio di Disney, ma senza il lieto fine cinematografico. Tutt’altro. Proprio il giorno prima di Natale la loro ‘Lilly’ è scomparsa dal grande recinto di Roncosambaccio, dove viveva, semi-libera, dal giugno scorso. Mercoledì pomeriggio era lì, il giorno successivo, giovedì, non c’era più: scomparsa, portata via, uccisa. «Sono arrivato e ho capito subito che era successo qualcosa. Ho chiamato Lilly una, due volte. Di solito correva verso di me — racconta Alessandro Bettini —. Non è arrivata, non c’era più».


LILLY viveva in un recinto di circa un ettaro, con una rete di protezione alta quasi due metri: «Lilly era diventata bella e robusta. Tutto è stato costruito per proteggerla da lupi o cani con recinzioni, cancelli e corrente elettrica a bassa tensione per animali, ma non è stato sufficiente. Non abbiamo prove, ma tutto ci fa pensare — dice Emanuela Bettini — a bracconieri che con l’aiuto di un cane, dopo averla uccisa, hanno richiuso bene il cancello e l’hanno portata via attraverso la campagna che confina con la casa, lasciando solo qualche piccola traccia. Come nella favola il nemico è la malvagità dell’uomo».