Pesaro, 21 marzo 2013 - I finanzieri del Nucleo di polizia tributaria di Pesaro impegnati nell’operazione 'Ghost Supplies' hanno sgominato un’associazione a delinquere responsabile di una maxi frode fiscale da 150 milioni di euro. L’indagine ha coinvolto Pesaro, Urbino, Roma, Milano, Monza, Salerno, la Repubblica di San Marino e la Tunisia ed ha portato alla denuncia di 10 persone, tra cui un noto imprenditore del mobile, capo dell’organizzazione, un commercialista pesarese e un avvocato salernitano con studio anche a Monza. Il sequestro di beni e conti correnti per un totale di 20 milioni ha riguardato anche un milione e mezzo di euro nascosti in due cassette di sicurezza di due banche a San Marino.

Qui periodicamente, al fine di fugare eventuali sospetti, si presentava la compagna romena di uno dei complici - incensurata - incaricata del trasporto di contanti, assegni e documenti. Su disposizione del Gip, sono stati sequestrati anche - in Italia e all’estero - ville, case, capannoni, terreni, quote societarie, depositi di titoli e assicurazioni, tutti riconducibili all’organizzazione.

Secondo gli investigatori delle Fiamme gialle, “il sodalizio criminale, con ramificazioni in Tunisia e San Marino, sulla scorta di un articolato sistema societario, schermato anche mediante fiduciarie, utilizzava una società di comodo per simulare un enorme giro d’affari con l’estero; ciò consentiva di poter eseguire in Italia acquisti agevolati esenti Iva per milioni di euro in materie prime per la fabbricazione di componenti e semilavorati destinati ai più famosi costruttori di mobili del Pesarese.

Il bilancio della società di comodo veniva poi portato in pareggio attraverso l’utilizzo di fatture false emesse da due società salernitane”. E’ stato così possibile accertare che nel corso degli ultimi anni sono stati sottratti al fisco redditi per complessivi 89 milioni ed emesse e utilizzate fatture false per 43 milioni. I componenti della banda rischiano pene fino a 13 anni di reclusione.

Fonte Agi