Pesaro, 6 aprile 2013 - APPENA ricevuta la notizia, il sindaco Luca Ceriscioli avrà tirato un sospiro di sollievo. E accanto a Franco Signoretti, ieri pomeriggio, in una conferenza stampa convocata in fretta e furia, aveva un viso molto più disteso e rilassato. Perché ora Xanitalia ha una speranza di restare in città.

LE NOVITÀ sono arrivate due giorni fa. Appena il trasferimento di Xanitalia, Signoretti e dei suoi dipendenti verso la provincia di Ravenna si faceva molto reale. «Una scelta sofferta», ha detto Signoretti. Ma praticamente obbligata, visto che la legge regionale che vincola lo sportello unico impediva a Xanitalia di ampliarsi. Poi la novità: i proprietari del’area industriale dall’altra parte della Montelabbatese, si sono resi disponibili per una trattativa. «E anche con una cifra abbordabile», ha detto Signoretti. Che la trattativa con il comune di Bagnacavallo non l’ha abbandonata, ma solo accantonata. Se sorgono altri problemi a Pesaro, l’alternativa resta pronta. «Ma alla mia città lo devo: voglio dare un’altra possibilità anche ai miei dipendenti».

GIÀ, I DIPENDENTI. Un pensiero fisso, per Signoretti, che nel caso di un trasferimento in Romagna, aveva già previsto un servizio di trasporto e la mensa per i suoi dipendenti. Ma appena è stato contattato dai privati, proprietari dei terreni di fronte alla sua azienda, ha riaperto la porta. «Per ora sono richieste a parole, e forse dovrei aspettare di vedere l’accordo nero su bianco — dice Signoretti — ma appena sono stato contattato, ho chiesto un incontro al sindaco per parlargliene». Signoretti sa che il sindaco ha sempre avuto a cuore il futuro di Xanitalia. «Non c’era una maggioranza disposta a seguirlo fino in fondo, e immagino sia stata dura per lui ammetterlo pubblicamente». Ma quando il sindaco si era arreso, Signoretti ha rilanciato.

LA PALLA torna al Comune. Perché la proposta di Signoretti è chiara: acquisisce 8 ettari di area già industriale ma vuole spostare la cubatura sull’area di sua proprietà, dall’altra parte della Montelabbatese. Una sorta di incrocio che è consentito dalla legge regionale ma prevede una doppia variante sulle due aree (una ritorna agricola, l’altra diventa industriale), per la quale è necessario un voto del consiglio comunale. Ma Signoretti pretende garazie, soprattutto sui tempi. Chiede che il consiglio comunale si riunisca il prima possibile (la data scelta sarà il 22 aprile) per votare un documento di indirizzo in cui si dà il via libera alle successive varianti. Data in cui Xanitalia resterà chiusa, per permettere ai dipendenti di partecipare alla seduta consiliare e vedere che cosa la politica decide sul loro futuro. «La mozione d’indirizzo — dice il sindaco — sono sicuro che troverà la maggioranza in consiglio». Signoretti chiede che il via libera comunale all’edificazione della fabbrica arrivi al massimo entro otto mesi. «Per il 2016 vorrei realizzare la nuova sede». Se il consiglio comunale non glielo permetterà, lui non aspetterà, come chiede Mirco Ricci, che la legge regionale sblocchi lo sportello unico per le imprese. «Perché può sempre arrivare un emendamento che cambia le cose. Ho molti sassolini nelle scarpe ma non voglio togliermeli ora», conclude Signoretti. Fa un passo avanti e dà un’altra possibilità a Ceriscioli, purché non se la giochi male, perdendo un’azienda importante per la città.

Margherita Giacchi