Urbino, 15 gennaio 2014 - Vittorio Sgarbi ci sta. E’ disponibile a partecipare alla corsa al ruolo di sindaco di Urbino. L’apertura è arrivata ieri in occasione della presentazione a teatro Sanzio (foto) del suo ultimo volume «Il tesoro d’Italia. La lunga avventura dell’arte», voluta e organizzata dal Rotary Club cittadino. «Certo, potrei candidarmi — ha annunciato — se me lo chiedessero un nutrito gruppo di cittadini o una forza politica». E con tutti i suoi impegni, sarebbe presente in città? «Sì, perché no? Urbino è una bellissima città, si vive bene, l’ho fatto a Salemi perché non potrei farlo qui?».

Sullo schieramento politico con il quale si impegnerebbe non ha dubbi: «La mia candidatura potrebbe essere sostenuta da un forte lista civica o nascere da una proposta del centrosinistra. Ormai la destra non esiste più, l’era berlusconiana è finita, lo dimostra la storia nazionale e anche quella urbinate. L’esempio di Renzi è illuminante, perché è un uomo di centrosinistra ben visto anche dalla parte opposta. Potrei concorrere col centrosinsitra perché ha tante anime, una moderata, una verde, una centrista, e in questa gamma di gradazioni c’è sicuramente spazio per portare valori più legati alla storia del centrodestra». C’è poi il nodo delle primarie, con il quale Sgarbi sembra essere a suo agio: «Chiarite le regole, non avrei problemi a lanciarmi nella corsa».

La prospettiva sembra piuttostosingolare perché tra i candidati alla guida della coalizione ci sarebbero l’ex presidente dell’Accademia di Belle Arti, Sgarbi appunto, e quello attuale, Giorgio Londei. Secondo il critico d’arte la città ha un «estremo bisogno di far capire che esiste, in questo sarei il sindaco perfetto. La prima cosa che farei è un accordo con Oscar Farinetti di Eataly per organizzare iniziative artistiche e culturali, ne ho appena concluso uno per Roma e New York, Urbino potrebbe inserirsi in questo quadro. Il suo valore è pari a città come Roma, Firenze, Venezia, Ferrara, Napoli, deve iniziare a valorizzare i suoi tesori concentrando su di sè risorse».

Il suo sguardo sulla città è sempre attento ecritico: «Nei dieci anni in cui sono stato presidente dell’Accademia nulla è cambiato, c’è un’atmosfera piatta che va vivacizzata. Quello che è cambiato è la presenza di ecomostri come quello che vedo ormai concluso a Santa Lucia e mi rimprovero di non averlo impedito quando potevo», parole che hanno suscitato uno scroscio di applausi spontaneo nella gremita platea del Sanzio. Infine Giovanni Pagnoni, consigliere comunale dei verdi, lo ha invitato a candidarsi con loro. Nel frattempo un gruppo di studenti ha messo in scena una protesta dentro e fuori il teatro contro la posizione che ha tenuto in difesa di Napolitano dopo le parole di accusa del fratello di Borsellino, che ha definito il Capo dello Stato difensore della trattativa Stato-mafia. Sgarbi ha ribadito con decisione la sua posizione.

Valentina Bicchiarelli