Pesaro, 29 marzo 2014 - Alle ore 18 ci sarà la sentenza. Il gup Di palma ha dato appuntamento per quella ora a tutte le parti.  Intanto è svanito come neve al sole il giallo dell'orologioE' di Lucia,  l'avvocatessa non lo aveva riconosciuto perché troppo lontana dalle slide che venivano proiettate. La mamma è andata a casa sua e l'ha recuperato.  "Un inutile colpo di scena delle difese" ha detto il legale di parte civile Coli. "Lucia si è sentita mortificata per l'incomprensione legata al giallo dell'orologio", ha sottolineato l'avvocato. Nessun mistero quindi.  Lucia si è concesso un altro caffè in attesa della sentenza.

Il mistero dell'orologio: dalle 11.30 alle 17

Spunta un orologio del mistero nel processo dell'agguato con l'acido. L'orologio era emerso, come ha spiegato il pm Monica Garulli durante la lettura delle memoria dell'accusa, da una foto ingrandita, presente negli atti dell'accusa, che evidenziava appunto un orologio modello maschile vicino a uno zaino all'interno della casa di Lucia in via Rossi 19.

Lucia, in mattinata aveva detto "non è il mio", Varani ugualmente ne ha negato la proprietà. Gli avvocati difensori di Varani quindi hanno subito voluto vederci più chiao e hanno chiesto il perchè non si fosse indagato più approfonditamente sull'oggetto in questione, dando fondamento all'ipotesi che quell'orologio possa appartenere a chi, secondo la difesa, è entrato quella sera nella casa di Lucia e le ha gettato l'acido in faccia. I legali infatti avevano sostenuto che fosse stato un ladro che vistosi scoperto fosse poi fuggito gettando all'avvocatessa uribinate il barattolo di acido in faccia. La procura invece aveva smontato il teorema delle chiavi costruito dalla difesa nell'udienza scorsa: la chiave di Lucia era un doppione che poteva chiudere dall'interno, diversamente da quanto sostenuto dalle difese, e la serratura non è di marca Cisa, come sostenevano sempre gli avvocati difensori di Varani, ma Mottura.

L'UDIENZA, dopo la pausa pranzo, è ripresa con la parola, per la replica, affidata all'avvocato di Talaban, Gianluca Sposito. Lucia nella pausa si è concessa un caffè al bar del tribunale, attorniata da qualche amico. Dovrebbe fare una conferenza stampa dopo l'emissione della sentenza. Per ora, dice a chi le chiede come sta andando, "non dico nulla".

Alessandro Mazzanti

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