Tavullia (Pesaro Urbino), 23 aprile 2014 - NON è una lista personale, come potrebbe far pensare il nome “Francesca, sindaco per Tavullia”.
«E’ una lista di persone che si sono aggregate attorno ad un progetto. In rottura con gli schemi partitici del passato».

Francesca Paolucci, 41 anni, racconta così la sua scesa in campo come candidata sindaco di Tavullia.
«Il nostro partito è Tavullia. Non ce ne sono altri. In questa lista c’è una rottura evidente con i comportamenti del passato. Non è più possibile che l’interesse del partito, qualunque esso sia, sopravanzi l’interesse della collettività, dei cittadini».

Una lista civica a tutti gli effetti, dunque?
«Senza dubbio. Una lista di persone che hanno un obiettivo comune: fare ciò che serve alla collettività, ai cittadini. Noi abbiamo ben chiaro ciò che serve a Tavullia. E lo vogliamo ottenere senza dover sottostare a questo o a quell’equilibrio di partito».

Cosa vi tiene insieme?
«L’idea di decidere sulla base delle vere necessità non degli interessi o delle carriere dei singoli. E’ la fase nuova che vogliamo mettere in gioco. Saremo autonomi. E’ questa la parola chiave».

Perché non tutti lo sono?
«E non tutti lo saranno anche in questo passaggio politico dove è mancata, in maniera diffusa ed evidete,partecipazione e trasparenza».

Cosa offrite?
«Professionalità e capacità. La lista è composta di persone con doti di competenza nel privato. Ma anche esperienza nel pubblico: con la nostra lista non c’è il rischio di cadere nel vuoto. Sappiamo quello che dobbiamo fare e ciò che dobbiamo modificare».

Dov’è la differenza?
«Nell’esperienza delle persone. Noi sappiamo cosa è necessario per governare una cittadina come Tavullia. Lo sappiamo perché in diversi abbiamo avuto esperienze, seppure non di vertice, conosciamo i rischi dell’inesperienza assoluta».

E anche del ripetersi dei soliti schemi?
«Certo, la discontinuità con il passato recente è anche nei comportamenti. Con un Pd che si è chiuso a riccio. Dove hanno deciso quello che doveva accadere in tre, senza coinvolgere neppure gli iscritti. Nessuna trasparenza, nessuna partecipazione, nessuna autonomia».

Autonomia da cosa?
«Dalle necessità di partito. Anche a livello istituzionale. Noi parleremo con tutti. Non abbiamo pregiudizi nei confronti di nessuno. Parteciperemo a tutti i tavoli di confronto. Discuteremo anche con i Comuni romagnoli confinanti. Perché non c’è un muro che ci divide. Soprattutto per il turismo e per lo sviluppo. Si possono fare cose positive: il confine è una linea non è un muro».

C’è la necessità di cambiare?
«Mi sono convinta di questa necessità quando ho visto la volontà di mantenere il potere; ma anche l’arroccamento di certi personaggi che farebbero di tutto per rimanere dove si decide. Nessuna apertura al nuovo. Noi, invece, vogliamo un cambiamento consapevole. Una capacità di governo che preveda serietà, professionalità e partecipazione».

In concreto?
«Intanto cominceremo istituendo dei comitati nelle frazioni che tengano il collegamento con il Comune».

C’è anche quest’aspetto della prima donna sindaco.
«Non è secondario. Lo abbiamo voluto sottolineare mettendo il nome nel simbolo. Non era mai accaduto a Tavullia

Una scesa di campo totale, in prima persona, con questa frase “Una bella forza”, che campeggerà nei manifesti.
«E’ una scelta di coraggio. Tutti i componenti della lista hanno deciso di giocare totalmente questa partita. Senza remore o problemi. e senza rancori»

Lei viene dal Pd...
«Non ho rivincite da prendere, ma solo la convenzione che si debba mettere in gioco un cambiamento positivo, controllato, ragionato e serio. Credo che questo tipo di rinnovamento faccia bene anche al Pd. A livello nazionale è stato realizzato a a livello locale no».

Almeno a Tavullia.
«Soprattutto a Tavullia. Di qui la necessità di un “bella forza”».

Tavullia, quattro in corsa. Sinistra disgregata

Quattro liste capitanate da personaggi di centrosinistra, anzi di famiglie storicamente di sinistra. A cominciare da Roberta Di Stefani, avvocato, appoggiata dal primo cittadino uscente Bruno Del Moro e dal segretario del Pd Gianfranco Foschi. Progressisti il pentastellato Fabio Banini, in corsa con il simbolo del Movimento Cinque Stelle e Giancarlo Borra, veterano della sinistra, sindaco di Tavullia per quattro legislature. Non fa eccezione la quarta capolista, Francesca Paolucci, già assessore in passato per il Pd, che si presenta con il sostegno del capogruppo di opposizione in consiglio comunale Alessandro Pieri, con un trascorso nel Pdl. Le liste complete con i nomi dei candidati consiglieri saranno depositate venerdì. Ad iniziare le presentazioni ufficiali sarà Di Stefani che, con squadra al seguito, questa sera al ristorante La Pantana (ore 21) accoglierà simpatizzanti e sostenitori accennando i punti salienti del programma: «In continuità con il governo delle due ultime legislature».