Arrestato per la ‘Jihad’, ora insegna a Cambridge

Il pesarese Andrea Campione scarcerato dopo il blitz della Digos

A sinistra Andrea Campione dopo la conversione all’Islam, a destra come era prima

A sinistra Andrea Campione dopo la conversione all’Islam, a destra come era prima

Pesaro, 28 agosto 2014 - L’uomo accusato di addestrare i terroristi, il 30enne pronto, secondo la procura di Cagliari, a partire per l’Afghanistan ed unirsi alle formazioni jihadiste, da qualche mese si trova nella più placida e rigogliosa Cambridge, dove collabora con insegnanti di lingua e letteratura italiana, e forse anche insegna, a sua volta. Lui si chiama Andrea Campione, nato a Senigallia il 4 novembre 1983. La sua vita ha una piega amara all’alba del 23 aprile del 2012, quando gli uomini dell’antiterrorismo e della Digos di Cagliari lo vanno a prelevare nella villa, dove abita con i genitori e due fratelli, sulle colline dell’entroterra pesarese, comune di Montelabbate.

In quel tempo, Andrea da qualche anno ha decisamente ‘svoltato’. Ha studiato arabo e cultura orientale, è diventato musulmano, ha cambiato nome (Abdul Wahid al Siquily) e look, con la barba lunga, e in camera tiene un tappeto su cui prega. Ma secondo la Digos ha esagerato in questa sua nuova passione: perchè Campione, queste le accuse, diffondeva in rete manuali operativi su come costruire certi ordigni, aveva contatti con un 20enne marocchino arrestato settimane prima di lui per aver pianificato un attentato alla sinagoga di Milano, Campione gli avrebbe inviato una mail che conteneva link da cui scaricare manuali sulla realizzazione di attentati e tecniche di guerriglia. Da qui le manette.

Campione, al tempo respinge ogni accusa: al gip di Pesaro che lo interroga su rogatoria ammette la fede per l’Islam ma si ferma lì. Lui un futuro kamikaze? Figuriamoci. Il gip convalida l’arresto. Per Campione inizia un periodo di detenzione che dura finchè non scadono i termini di custodia cautelare. Sta in carcere a Cagliari, poi in altri istituti del sud e infine è trasferito in una comunità. Nei primi mesi di quest’anno, come conferma il suo legale, Fabio Serra, Campione torna in libertà. E stavolta, invece di partire per il Marocco — come voleva fare nel 2012, il giorno prima di essere arrestato con in tasca un biglietto Bologna-Rabat — sceglie una meta più da studioso, del resto i vicini di casa, a Montelabbate, lo chiamavano ‘‘il filosofo’’. E quindi punta all’Inghilterra, dalle parti di Cambridge. Perchè l’Inghilterra? «Perchè in Italia non trovava lavoro», è la prosaica risposta sia del legale che di sua mamma, che lo ha sempre difeso, dicendo che lui, una volta, a Bologna, aveva fatto anche «una autodichiarazione di non violenza».

Resta però in piedi l’indagine che gli costò le manette. Ancora non è stato chiesto il rinvio a giudizio. Campione aspetta, nella intellettualissima Cambdrige, chino sui libri. Del resto a scuola, fin dalle medie, «era un secchione», come disse una sua compagna di classe, al tempo dell’arresto.