Vallefoglia, bambola senza testa sull’auto del Comune

Trovata sul mezzo usato dai servizi sociali. Ucchielli: “Gesto da non sottovalutare”. Indaga la Digos

La bambola senza testa trovata sull’auto dei servizi sociali del comune di Vallefoglia (Fotoprint)

La bambola senza testa trovata sull’auto dei servizi sociali del comune di Vallefoglia (Fotoprint)

Vallefoglia (Pesaro), 11 settembre 2017 – Una bambola senza testa è stato il brutto omaggio che le operatrici dei servizi sociali del Comune di Vallefoglia hanno trovato sul cofano dell’automobile di servizio. E’ accaduto sabato mattina, quando le impiegate arrivate in sede hanno visto sull’automobile parcheggiata davanti l’ufficio in via Amendola la bambola di pezza tutta rotta. «No, le operatrici non si sono spaventate – spiega il sindaco di Vallefoglia Palmiro Ucchielli –, ma è certo che si tratta di un episodio da tenere presente. Senza drammatizzare, ma neanche da sottovalutare. Vogliamo dire che si è trattato di uno scherzo di pessimo gusto? Certo non trova ragione alcuna ed è piuttosto deprecabile».

Il fatto non è ricollegabile alla manifestazione di dissenso, invece, messa a segno nella stessa notte da alcuni esponenti di CasaPound, sempre a Montecchio, dove è stato appeso uno striscione dal senso chiarissimo. «Italiani abbandonati, delinquenti tutelati».

Il manifesto è stato appeso sulla ringhiera che costeggia la rotatoria davanti alla chiesa di Montecchio. Prima di venire rimosso gli uffici hanno verificato che avesse i requisiti per essere affisso. Nessuno ha pagato per l’esposizione in un luogo non destinato, per cui è stato tirato via. «Ma è chiaro che in momenti come questi il tono del confronto deve restare civile» ammonisce il sindaco.

Le impiegate hanno chiamato la polizia municipale che è intervenuta allertando le altre forze di polizia. «Certo il clima è più carico per tutta questa sovraesposizione, anche mediatica – commenta una ragazza, Valeria Rossi, seduta al bar della Piazza con le amiche Martina e Hilary –. Personalmente evito di andare a buttare la spazzatura di sera, insomma cerco di stare più attenta, ma l’importante è non generalizzare». Le amiche sono d’accordo: «Anche a me viene spontaneo diffidare se non riconosco la faccia – dice Martina –, ma un violento lo trovi anche tra gli italiani. Per questo l’importante è fare in modo che chi sbaglia, sconti la pena. In Italia non si riesce a far rispettare le leggi».