Pesaro, la cannabis? Ora la compra papà

Insospettabili tra i clienti di ZonaUfo, shop di canapa legale in via Passeri

Riccardo Siano, titolare di ZonaUfo in via Passeri 155, mostra  alcune infiorescenze

Riccardo Siano, titolare di ZonaUfo in via Passeri 155, mostra alcune infiorescenze

Pesaro, 23 gennaio 2018 - "Qualche tempo fa è entrato un signore distinto, mi ha detto: ‘Lei vende la canapa a mio figlio’. Prima ancora che avessi il tempo di giustificarmi mi ha interrotto dicendo: ‘No, no, stia tranquillo: la volevo ringraziare’». A parlare è Riccardo Siano, 47 anni a maggio, di cui quasi 13 trascorsi in via Passeri 155, in un negozio che sembra davvero atterrato a Pesaro da un altro pianeta: forse è per questo che si chiama ‘ZonaUfo’. Ebbene da qualche tempo, alla ZonaUfo, sono arrivati gli alieni: sono padri di famiglia, che non hanno tatuaggi sul corpo, non vestono felpone col cappuccio calato sulla testa, non frequentano certe periferie all’imbrunire. Invece hanno storie di sofferenza alle spalle, problemi di salute o parenti malati, figli che magari danno qualche pensiero. E chiedono la cannabis.

«Sì – racconta Siano –, negli ultimi tempi – dopo la legge del dicembre 2016 che ha consentito un uso più ampio della pianta, aprendo il mercato a produttori e distributori legato a diversi tipi di prodotti, c’è stato un cambiamento enorme nella percezione sociale della canapa. Ricevo continue richieste da parte di adulti, che si interessano di questi nuovi prodotti vivendo con un certo sollievo il fatto che i loro figli, utilizzandoli, evitino situazioni ben peggiori, con ambienti e personaggi considerati poco raccomandabili. E poi ci sono tutte quelle persone con patologie gravi o meno gravi – dall’Alzheimer all’insonnia – che trovano conforto nell’uso di questi nuovi prodotti, che funzionano come ansiolitici, antidepressivi, rilassano il tono muscolare senza che a tutto questo sia associato alcun effetto psicotropo».

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Cannabis senza sballo, insomma, ma con un sacco di altri benefici. Si chiama ‘cannabidiolo’ (o cbd) il secondo principio attivo della canapa non psicotropa. «Non si conoscono controindicazioni al cbd – prosegue Siano – anche se, di fronte a tante persone che continuamente mi chiedono questi prodotti per contrastare patologie anche importanti, io consiglio sempre di sentire prima il parere di un medico. D’altronde, si tratta di supplementi, non certo di panacee». Al di là dello scopo medico, la cosa interessante è che chiunque – avulso da qualsiasi cultura drogastica – voglia provare il sapore della cannabis, e la sensazione di rilassamento che ne deriva, può farlo in maniera del tutto legale. Anche se, in Italia, la vendita è consentita solo ad ‘uso tecnico’, il che esclude la combustione.

«Io compro quella terapeutica coltivata in maniera biologica in Repubblica Ceca – racconta il titolare di ZonaUfo –: ne ho anche un’altra, che viene prodotta nelle Marche, dunque a chilometro zero». Perché va anche detto che la canapa legale non è frutto di un procedimento chimico o sintetico: esiste in natura come esiste l’altra, con la differenza che la percentuale di Thc, il tetraidrocannabinolo, primo principio attivo della canapa, è inferiore allo 0,2%. Normalmente, nella canapa illegale, si attesta sul 15%. Quanto ai costi, 40 grammi vanno sui 30 euro. Meno di quella illegale. Semi, infiorescenze, gocce alimentari, liquidi per sigarette elettroniche... la gamma dei prodotti è vastissima. «Il concetto interessante – dice Siano – è che sono stati riportati nell’alveo della legalità concetti che fino a poco più di un anno fa sembravano assolutamente al di fuori dalle nostre logiche quotidiane». Un mercato che si espande, se è vero che in otto città italiane su dieci è presente un ‘growshop’, un negozio specializzato in articoli e attrezzature per la coltivazione e il giardinaggio con un occhio di riguardo al mondo della canapa. Sono oltre 400 i negozi del “cannabusiness”, secondo il dato censito nel 2017 da Magica Italia, rivista specializzata che ha registrato dal 2005 una crescita del settore pari al 300%.