Botti a Pesaro, la rivolta degli animalisti: "Non basta vietarli in centro"

"Il sindaco dovrebbe allargare la zona di restrizione, almeno nelle aree dove la presenza di creature d’affezione è alta"

Botti a capodanno

Botti a capodanno

Pesaro, 29 dicembre 2017 - L’ordinanza del sindaco, confermata dai precedenti anni, vieta i fuochi d’artificio e i botti dentro al centro storico a Capodanno. Il Movimento animalista chiede che l’ordinanza venga estesa a tutta la città, «o almeno alle zone con una più alta concentrazione di animali, ad esempio le aree residenziali con molte case con giardino, in Comune dovrebbero avere una mappatura», sostiene Roberto Biagiotti, referente locale del movimento che, a livello nazionale, fa capo a Michela Brambilla, già ministro nel governo Berlusconi. Ad oggi, il sindaco ha circoscritto il divieto di botti al centro storico perché i vigili non sono sufficienti a garantire il controllo su tutto il territorio e quindi, pensa l’amministrazione, piuttosto che vanificare il divieto ovunque, meglio assicurarne il rispetto almeno in centro storico, concentrando lì i vigili che, le multe devono farle in flagrante.

«L’ordinanza a Pesaro è abbastanza restrittiva e positiva – ammette Biagiotti -, perché il centro storico è più accorpato e quindi il botto ha un rimbombo maggiore rispetto che altrove. Ma vorremmo una ulteriore restrizione almeno nelle aree dove sono più presenti animali. Ci rendiamo conto che l’amministrazione può giocare un ruolo relativo di controllo perché i vigili dovrebbero essere sul posto al momento del lancio, ma la polizia municipale, forte di un’ordinanza più estesa, potrebbe comunque avere una capacità di intervento che ora non ha. Questi divertimenti pirotecnici – aggiunge Biagiotti – creano problemi di salute agli animali, che siano cani, gatti, cavalli. E ogni anno, oltre al bollettino di guerra delle persone ferite, ci ritroviamo molti animali fuggiti dalle loro abitazioni, investiti dalle auto o persi per strada. Nel fermano, il movimento è riuscito a fare estendere il divieto, speriamo di farcela anche a Pesaro».

Intanto, il Movimento animalista si prepara anche nella nostra provincia alle elezioni Politiche di marzo, con un occhio già alle amministrative: «Per le Politiche, la Brambilla ha già detto che non può esserci alleanza con una forza come il Pd che ha abolito la forestale e altro, né con il M5S – ricorda Biagiotti -. Andare da soli non ci spaventa, ma valuteremo il programma del centrodestra: negli anni di Berlusconi sono state fatte più proposte di legge a favore degli animali che negli anni precedenti. Tenteremo di mandare a Roma quanti più parlamentari possibile, almeno uno per regione, in modo che possano sostenere i nostri candidati alle amministrative nei Comuni che andranno al voto a maggio. E se anche a Pesaro ci sarà la possibilità di rivotare, nell’eventualità che Ricci torni candidabile per le Politiche, noi ci saremo con una nostra lista e guarderemo alla coalizione che avrà un programma più aderente al nostro». Oltre a Biagiotti, se ne occuperà Elena D’Aquanno, di origini campane, consulente nel settore delle bonifiche e del recupero delle navi abbandonate in mare, scelta come coordinatrice provinciale: «E’ una scelta che considero come proseguimento di ciò che ho fatto fino ad oggi in silenzio - dice -. Fin da ragazzina mi sono occupata, come volontaria, di bambini e persone disabili. Gli animali sono sempre stati la mia passione, ho sempre avuto cani e per la mia professione spero di portare valore aggiunto per l’ambiente».