Colpo partito dalla carabina: indagati padre e figlio

Il 14enne operato per rimuovere i frammenti del proiettile dopo l'incidente ad Apecchio

Accertamenti fatti dai carabinieri di Apecchio (PU)

Accertamenti fatti dai carabinieri di Apecchio (PU)

Pesaro, 10 dicembre 2017 - Si era tenuto la carabina del nonno ma senza averla denunciata come custode in quanto legittimo erede. L’ha poi portata in auto da Pesaro ad Apecchio per andare a sparare per boschi. Non soddisfatto, si è fatto accompagnare anche dal figlio 14enne e da un amico di questi, i quali hanno avuto l’idea di prendersi direttamente l’arma dall’auto per fare un giretto a caccia di qualcosa o per usarla in qualche modo, facendo partire un colpo che ha centrato la tibia dell’amico, con prognosi di 60 giorni.

Di fronte a tutto questo, il proprietario dell’arma, che ha 52 anni ed è di Pesaro, è stato iscritto nel registro degli indagati per il porto abusivo dell’arma, ora sotto sequestro da parte dei carabinieri. Indagato dalla procura dei minori anche il ragazzino 14enne per lesioni aggravate. Il colpo, partito accidentalmente mentre i ragazzi stavano probabilmente camminando nel bosco, poteva avere conseguenze ben più gravi seppur il ferimento alla gamba del ragazzo non è certo un fatto secondario.

Le indagini sono condotta dai carabinieri di Apecchio, i quali erano stati chiamati l’altro ieri al country house Le Ciocche, dove padre, figlio e amico, erano arrivati da poco per passare una giornata all’aria aperta mangiando sul posto e facendo camminate. La carabina calibro 22 non certo era prevista come elemento caratterizzante della gita fino ad Apecchio ma evidentemente il 52enne aveva pensato di poterla usare in un luogo sicuro o al chiuso tanto per provarla.

Non si è accorto, o almeno questo è quanto emerso fino ad ora, che il figlio l’avesse presa andando in giro per boschi. Se n’è reso conto solo quando è stato chiamato dal figlio dopo il ferimento accidentale alla tibia dell’amico. Il quale è stato sottoposto ad intervento chirurgico per rimuovere anche i frammenti del proiettile che si è frantumato a contatto con l’osso della gamba. Un intervento che non è stato facile per l’estrema delicatezza del punto colpito e per le conseguenze che potrebbe comportare l’eventuale presenza di altri frammenti non visti.

I tempi di riabilitazione per il ragazzo ferito si prospettano lunghi. Le indagini sono condotte dalla procura di Urbino.