Sequestrate 56 piante di marijuana a Sassocorvaro

Operazione dei carabinieri che porta all'arresto di un riminese. Aveva creato una piantagione di cento metri quadri. Il 44enne è ora ai domiciliari

Marconi, Ognissanti e Mariottini

Marconi, Ognissanti e Mariottini

Sassocorvaro (Pesaro e Urbino), 29 settembre 2016 - Cinquantasei piante di marijuana alte circa tre metri in poco più di 100 metri quadrati, sono state scoperte nei pressi di un’ex stabilimento per la produzione di ghiaia a Mercatale di Sassocorvaro. Il ritrovamento, che prende il nome di Operazione Foglia, è stato fatto dai carabinieri di Sassocorvaro coordinati dal maresciallo capo Claudio Macconi e da quelli di Piandimeleto, guidati dal maresciallo capo Fabio Mariottini. Tutto è partito dai controlli di routine per una corretta pratica venatoria. 

Il sospetto, la presenza costante di una Opel Zafira grigia parcheggiata nei pressi dello stabilimento in disuso, mezzo differente da quelli solitamente utilizzati dai cacciatori. I controlli per identificare il proprietario hanno portato a due scoperte: la prima che non si trattava di un cacciatore, la seconda che era intestata a un 44enne italiano di Rimini, P.A. le iniziali, con precedenti riconducibili al mondo degli stupefacenti. 

Le ricerche in zona hanno permesso di raggiungere, tra la vegetazione che costeggia il fiume Foglia, un’isolotto dietro a un terrapieno diventato un giardino di canapa. Accanto alle piante erano presenti anche dei ciottoli con delle sigle che identificavano qualità e peculiarità di ogni varietà. 

Le attività di controllo si sono protratte per diverso tempo, anche con i militari in tenuta da caccia, fino a quando - come ha illustrato il Sottotenente della compagnia di Urbino, Michele Ognissanti - domenica pomeriggio alle 18, P.A. è stato fermato all’uscita del suo eden con addosso circa 5 chili di cannabis appena tagliata e pronta da lavorare. Gli accertamenti sono continuati anche a casa dell’uomo dove sono stati rinvenuti: 6 chili di marjuana, 250 grammi tra hashish e olio di hashish ed alcuni grammi di anfetamine come Ecstasy e MDMA. Il tutto, probabilmente destinato al mercato riminese, 100mila euro il controvalore stimato. Inoltre sono stati requisiti numerosi arnesi per la coltivazione ed il confezionamento, tra cui un essiccatoio e due bilance elettroniche di precisione. Sembrerebbe che il terreno, appositamente bonificato, sia stato scelto oltre per la sua posizione nascosta, anche per le caratteristiche favorevoli alla buona crescita delle piante, che prima di essere messe a dimora in terra, venivano fatte crescere in dei vasi sempre sul posto.

Nella mattinata del 27 settembre, il 44enne, arrestato, è stato posto ai domiciliari in seguito alla richiesta dei termini per la difesa, l’imputato verrà processato nei prossimi giorni con l’accusa di coltivazione e detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti. L’attività investigativa è stata diretta dalla dottoressa Simonetta Catani, Sostituto Procuratore della Repubblica di Urbino.