Pesaro, Matteo Ricci nega la sala a CasaPound. "Scelta antifascista"

Lo spazio negato per la presentazione del libro del disabile Claudio Palmulli. I motivi del sindaco

Il sindaco Matteo Ricci

Il sindaco Matteo Ricci

Pesaro, 10 dicembre 2017 - «Se si vuole combattere fino in fondo l’intolleranza, il Paese deve sciogliere questa ambiguità giuridica: il neofascismo è reato in Italia e non si può da una parte condannarlo e dall’altra riconoscerlo». E’ parte della mail inviata da Matteo Ricci al ministro dell’Interno Marco Minniti, dopo aver preso la decisione di negare l’uso di un locale pubblico a CasaPound per la presentazione di un libro. Secondo Ricci i sindaci «devono essere in prima linea nel difendere i valori fondanti della Costituzione repubblicana. Fino a che io sarò sindaco – afferma –, il Comune di Pesaro non concederà sale pubbliche a formazioni neofasciste o neonaziste perché contrarie al dettato costituzionale». Ma Ricci invoca Minniti a non lasciare l’onere solo ai sindaci, bensì di «affrontare coerentemente la questione dal punto di vista nazionale».

Aggiornamento: Ricci minacciato di morte su Facebook

Il libro per il quale CasaPound aveva prenotato la sala pubblica si intitola “Il vento sulle braccia” . E’ di Claudio Palmulli, maratoneta disabile romano. La presentazione sarebbe dovuta avvenire il 16 dicembre prossimo, nella sala circoscrizionale di Pantano. Presentazione che non avverrà e che ha innescato la rabbia di CasaPound, promotrice dell’evento, dopo che l’amministrazione comunale ha impedito l’occupazione della sala. «Siamo stati contattati da un’impiegata comunale – spiega il responsabile cittadino di CasaPound, Christiano Demontis – , la quale ci ha detto, senza fornire motivazioni, che la sala non era più disponibile, poiché il Comune vuole impedire la presentazione del libro. L’iter di prenotazione della sala, scelta oltre due mesi fa, perché attrezzata per disabili come Claudio, è stato rispettato ed ogni tentativo di obiezione è risultato vano. Siamo indignati, di fronte all’abuso che avviene non solo nei nostri confronti, ma soprattutto verso Claudio – prosegue Demontis – che con entusiasmo avrebbe portato a Pesaro la testimonianza di una vita segnata dalla voglia di reagire alla disabilità, diventando maratoneta. In tale occasione, Palmulli avrebbe messo in vendita copie del libro per poter acquistare una carrozzina adeguata alle competizioni agonistiche. E avrebbero partecipato anche personalità dell’atletica paraolimpica e membri di associazioni dei disabili. Ora il sindaco dovrà dare spiegazioni convincenti per aver rifiutato la sala».

La prima spiegazione l’ha fornita l’assessore ai Quartieri Luca Bartolucci: «La questione è semplice – dice –: inizialmente siamo stati contattati dall’associazione culturale Molo 4, che ha fatto richiesta di utilizzare la sala. Il quartiere lo ha concesso, come da prassi, senza nessun tipo di accordo o contratto. Poi è venuto fuori che, non solo l’associazione non ha firmato la parte di modulo relativa al tipo di manifestazione e alle modalità di svolgimento, lasciandola in bianco e mettendo una firma solo in fondo alla modulistica – continua Bartolucci – ma è diventata improvvisamente cosa di CasaPound. Sono così mancati i presupposti per autorizzarla: si sarebbe trattato di un’iniziativa, non culturale, ma di partito che, per primo, non è stato trasparente nei nostri confronti. Così il Comune ha preferito ritirare la propria disponibilità». Poi, è seguita la precisazione di Ricci: «Fino a che io sarò sindaco, il Comune di Pesaro non concederà sale pubbliche a formazioni neofasciste o neonaziste perché contrarie al dettato costituzionale». Con conseguente mail al ministro Minniti.