Meno aziende, lavoro fatturati. “È finito un altro anno nero”

Per la Cna nella provincia di Pesaro e Urbino nel 2016 è stato positivo solo l’export: “Noi puntiamo sulla Bielorussia”

Conferenza stampa della Cna alla Biemmegi con Bordoni e Barilari (Fotoprint)

Conferenza stampa della Cna alla Biemmegi con Bordoni e Barilari (Fotoprint)

Pesaro, 9 gennaio 2017 - La crisi economica continua a mordere e le aziende della provincia di Pesaro-Urbino soffrono. Nel 2016 sono calate le imprese attive, i fatturati e il numero degli occupati. Ma la sostanziale stabilità dell’export, e soprattutto la nascita di realtà imprenditoriali diverse da quelle tradizionali, fanno sperare nell’apertura di una fase nuova che nel 2017 potrebbe finalmente lasciarsi alle spalle la recessione.

«Possiamo considerare il bilancio economico provinciale del 2016 sostanzialmente stabile» ha esordito il presidente Cna Pesaro-Urbino, Alberto Barilari, commentano i dati congiunturali elaborati dal Centro Studi dell’associazione durante il tradizionale incontro con la stampa organizzato nella sede dell’officina meccanica Biemmegi di via Jesi, a Pesaro, un’azienda innovativa specializzata nella meccanica di precisione che si è contraddistinta, tra l’altro, per aver installato un caccia F104 davanti all’ingresso del suo stabilimento.

«Tutti gli indicatori sono in calo – ha spiegato Barilari – e una ripresa ancora non si vede. Possiamo invece essere più ottimisti per quanto riguarda l’export, che è stabile».

L’emorragia di imprese segna meno 294 unità nei primi nove mesi del 2016 e i settori più in crisi sono quelli di costruzioni (-190) e commercio (-113). Aumentano invece le aziende nelle nicchie manifatturiere non tradizionali e i servizi, comunicazioni, finanza e supporto alle imprese.

«E’ il segnale di una mutazione della struttura economica della provincia, che proseguirà anche in futuro» ha commentato Barilari.

Puntare sull’export, che registra uno sbiadito segno più pari allo 0,03 per cento, e sulla riduzione del cuneo fiscale, è la sola prospettiva possibile per superare l’attuale fase economica.

Nel 2017 continuerà a regnare l’incertezza ma per la Cna su tutto sarà decisiva la questione del credito. «Occorre che le banche garantiscano finanziamenti a tutte le imprese e non solo a quelle più capitalizzate. Ma per far questo il sistema, come abbiamo fatto noi nella nostra associazione, deve imboccare un percorso di razionalizzazione. Non è più tempo di nanismo e di privilegi».