Delitto di Ismaele, indagata Ambera

La ragazza convocò il 17enne ma al suo posto arrivò l'amico col coltello

Ismaele Lulli

Ismaele Lulli

Pesaro, 29 maggio 2017 - Ambera Saliji, 20 anni, macedone, da ieri è indagata per concorso nell’omicidio di Ismaele Lulli. Non è innocente per quella morte, secondo la Corte d’Assise di Pesaro che ha condannato un mese fa l’autore materiale Igli Meta all’ergastolo e il complice a 27 anni aumentati a 28 e 4 mesi anche per lo spaccio di droga. Nel leggere quelle pene, il presidente della Corte Stefano Marinelli lasciò in fondo ai due fogli della sentenza una sorpresa: trasmissione degli atti alla procura di Urbino perché iscriva nel registro degli indagati proprio Ambera Salij vent’anni, ragazza di Igli ma anche pronta a tradirlo con altri tra cui Ismaele.

E quando il fidanzato Igli, vent’anni, albanese, spacciatore di droga, già creditore di Ismaele per alcune dosi comprate e non pagate, ha saputo tutto, la vendetta è diventata una trappola senza uscita per il 17enne Ismaele. Era la domenica 19 luglio del 2015, l’ultimo giorno di vita del ragazzo. Quella mattina Igli chiamò l’amico dello spaccio Marjo Mema, albanese anche lui ma a differenza di Igli, amico di Ismaele. Si misero d’accordo per andare al fiume a fare il bagno ma prima c’era qualcosa da fare: parlare con Ismaele, chiedergli del tradimento con Ambera, fargli confessare tutto. Ma come attirarlo in trappola? I due albanesi sono piccoli di statura mentre Ismaele era alto benché magro.  L’idea giusta venne a Igli. Chiese ad Ambera, la sua ragazza, che gli aveva confessato il tradimento dopo averla messa alle strette per la confidenza di un amico comune, di dare un appuntamento a Ismaele. Sapeva che era ancora sensibile a lei. Ambera obbedisce. Scrive un messaggio col suo telefono a Ismaele, solo in casa in quel momento, di vedersi nel pomeriggio alle 14.30. Lui accetta subito. Lei lo riferisce a Igli, il quale si accorge però che il luogo dell’incontro scelto da Ambera è quello sbagliato. E’ in centro del paese di Sant’Angelo in Vado, potrebbero vedere. Così le dice di inviare un secondo messaggio cambiando luogo, fissando in un parcheggio fuori dal paese e quasi sempre deserto, soprattutto in un’afosa domenica di luglio. E Ambera obbedisce di nuovo. Scrive a Ismaele di aspettarla in quel parcheggio. Il 17enne va, ignaro di tutto. Quando arriva si vede sbucare da dietro Igli e Marjo che lo «invitano» a salire in auto. Poi lo porteranno in cima a un collina, lo legheranno a una croce e Igli lo ammazzerà tagliandogli la gola seppur, durante il processo, ritratterà la sua confessione scaricando la colpa del fendente mortale su Marjo. Che ha sempre negato il coinvolgimento se non per la presenza in auto: «Ma sono rimasto sempre lontano». 

Per la Procura di Urbino, Ambera non andava indagata per il concorso nell’omicidio perché non sarebbe stata consapevole del rischio mortale che avrebbe corso Ismaele nel rispondere a quei suoi messaggi trappola. Venne interrogata in incidente probatorio e disse di essere stata convinta che il fidanzato non sarebbe mai arrivato ad uccidere Ismaele per gelosia. Si è giustificata anche per il dopo-omicidio, quando Igli la chiamò dicendole di aver ammazzato Ismaele. Lei non lo denunciò ed anzi gli consigliò di stare attento con i carabinieri. Igli fuggì verso sud per poi fare rientro da solo verso casa capendo di non avere alternative. Confessò tutto subito. 

Nelle 102 pagine della sentenza, i giudici dell’Assise individuano, a differenza della procura di Urbino, dei margini di responsabilità di Ambera proprio per quei messaggi trappola, tenuto conto che Igli le fece vedere nei giorni precedenti l’omicidio anche le foto di un coltello che evidentemente immaginava di usare. Per questo, i giudici ritengono che Ambera andava già indagata alla vigilia dell’incidente probatorio come aveva chiesto ripetutamente la difesa di Igli (avvocati Asole e Taormina). Il procuratore Andrea Boni spiega: «Valuteremo le indicazioni offerte dalla motivazione della sentenza e non esiteremo ad effettuare nuovi approfondimenti su Ambera, per poi trarre le nostre conclusioni».  La ragazza, che dopo l’arresto aveva dichiarato di amare ancora Igli, ha un nuovo compagno macedone–albanese. Lo ha già presentato in famiglia a Lunano. Intende sposarlo al più presto. Ma forse ora dovrà rimandare.