Delitto Ismaele, al via in processo il Corte d'Assise

Era presente all'udienza la mamma di Ismaele, Debora Lulli ed alcuni amici di famiglia che indossavano una maglietta bianca con la scritta "Giustizia per Ismaele"

Gli amici di Ismaele in tribunale (Fotoprint)

Gli amici di Ismaele in tribunale (Fotoprint)

 

Pesaro, 13 luglio 2016 - Si è aperto stamane il processo in Corte d'Assise di Pesaro per l'omicidio di Ismaele Lulli. E' il ragazzo di 17 anni di Sant'Angelo in Vado ucciso col taglio della gola il 19 luglio dell'anno scorso da due suoi amici in una collina poco lontano dal paese. Sul banco degli imputati ci sono Igli Meta, 21 anni, albanese, residente a Urbania, considerato uno spacciatore di droga, e Marijo Meta, 20 anni, albanese, compagno di scuola della vittima, che ha accettato di accompagnare Igli nella spedizione punitiva contro Isma con la promessa da parte di Igli di avere in cambio della droga gratis. Entrambi, presenti in aula, ma distanti tra loro perché Igli  accusa Marijo dell'uccisione di Ismaele, devono rispondere di omicidio premeditato in concorso aggravato dalla crudeltà.  

Un delitto scatenato dalla gelosia perché la fidanzata macedone di Igli Meta, la 19enne Ambera, aveva avuto mesi prima rapporti sessuali con Ismaele, e un amico comune lo aveva rivelato al giovane albanese solo perché la ragazza non era stata anche con lui. 

In questa prima udienza, l'accusa (pm Irene Lilliu), la difesa e la parte civile hanno presentato le loro prove, i testi e le eccezioni. La Corte, presieduta da Stefano Marinelli, a latere il giudice Elisabetta Morosini, cinque donne e un uomo per la giuria popolare, ha respinto tutte le eccezioni, tagliando anche il numero di testi riducendoli in totale a 40 rispetto ad un numero triplo richiesto. In particolare, l'avvocato Carlo Taormina, difensore di Igli, il principale accusato, ha chiesto alla Corte di far rientrare nel processo l'ex fidanzata Ambera, rimasta sempre teste, perché ascoltata già in incidente probatorio. Per la difesa di Igli, la donna doveva essere considerata un'indagata e dunque le sue dichiarazioni fin qui rese non possono essere considerate utilizzabili. La Corte ha rigettato questa tesi, accogliendo nel processo tutte le dichiarazioni raccolte in fase di indagine preliminare. Respinte anche le richieste di nuove perizie. Era presente all'udienza la mamma di Ismaele, Debora Lulli ed alcuni amici di famiglia che indossavano una maglietta bianca con la scritta <Giustizia per Ismaele>. Il processo è stato aggiornato al 29 settembre prossimo.