Mombaroccio, più di mille persone ai funerali di Filippo Giovanelli

Partecipazione straordinaria per i funerali di ‘Fuler’, morto a 19 anni: il toccante addio degli amici FOTO

Mombaroccio, i funerali di Filippo Giovanelli (Fotoprint)

Mombaroccio, i funerali di Filippo Giovanelli (Fotoprint)

Mombaroccio (Pesaro Urbino), 28 ottobre 2016 - Mille persone, ieri ai funerali di Filippo Giovanelli, 19 anni (FOTO), è una stima che il comandante della municipale l’ha data per difetto, osservando la via che porta alla chiesa di san Vito e Modesto, il corso principale di Mombaroccio, impegnata di gente. «Solo la chiesa accoglie cinquecento persone» ha osservato passando tra gli uomini, le donne e i tanti, tantissimi giovani raccolti in silenziosa attesa.

Ben prima che il rintocco delle campane desse inizio alla funzione, la lunga processione di automobili che dalle 14 di ieri è partita perlopiù da Pesaro alla volta di Mombaroccio ha mostrato una straordinaria partecipazione: un serpentone quasi insostenibile da parcheggiare attorno al borgo. Così come le bacheche sono sembrate troppo piccole per contenere i manifesti di cordoglio, chiara volontà di stringersi attorno alla famiglia Giovanelli, tra cui quello siglato dal liceo scientifico Marconi, dove Filippo è stato liceale; dalla società Football Mombaroccio; dalla polisportiva Santa Maria dell’Arzilla; dalla proloco e dal servizio civile di Mombaroccio; dall’Istituto comprensivo Pirandello dove mamma Luana lavora da tanti anni, collaborando prima con la preside Giuliana Ceccarelli e poi con l’attuale Cinzia Biagini, entrambe presenti ieri in chiesa.

Ma ieri, a parte un intero paese, i colleghi di babbo Silverio, gli amici della sorella Chiara e generazioni di mombaroccesi, coetanei dei nonni Piero e Zela che Filippo hanno visto crescere, i più numerosi erano i compagni di Filippo. Di amici – «Fuler, Filo, Giova, Pippo, Pippino, ciuchino...» come lo chiamavano i suoi “tanti fratelli” – ne aveva veramente tanti. Tutti – compreso Alessandro Baldini se ancora non fosse ricoverato in ospedale a seguito dell’incidente che domenica è costato la vita a Giovanelli – sarebbero saliti all’altare, al fianco di don Enrico Giorgini, per parlare di quanto Fuler fosse speciale. La prima a farlo ieri in chiesa è stata Chiara Bruni, la diciottenne che il giorno dell’incidente ha fatto di tutto insieme ad Alessandro per salvaguardare l’amico Filippo dalle lamiere. Nonostante il vistoso collare e la difficoltà a muoversi per il dolore alla schiena, Chiara ha detto al microfono: «Filippo è una persona speciale, non riusciamo a parlare al passato perché per noi è qui presente. Filippo ci ha sempre dato la carica. E’ con noi quando ci stringiamo la mano e quando pensiamo a quante ne abbiamo fatte insieme».

Applausi. Marco e Matteo (Boccio) hanno parlato di Fuler ricordando la sua grande passione per la musica. Marco ha citato i versi dei Red Hot Chili Peppers, per raccontare cosa provano i ragazzi: «Il mondo che amo, le lacrime che verso, per essere parte dell’onda che non riesco a fermare mi chiedo sempre se questo sia tutto per te». Applausi. Boccio, prima di leggere un messaggio che ha commosso tutti, è riuscito anche a sciogliere i visi contratti dal pianto, in un sorriso. «La volta che ti ho fatto provare la chitarra è stata la mia fine – ha detto –. Gli è piaciuta talmente tanto che quando non gli riusciva un accordo mi svegliava alle due di notte perché gli inviassi la foto della mossa con whatsapp...». Poi serio: «Hai lasciato un grande vuoto dentro tutti noi – ha letto il Boccio –. Siamo sicuri che ci proteggi e ci aiuterai ad andare avanti, perché siamo sicuri che tutto questo dolore si trasformerà in qualcosa di buono. Ti vogliamo ricordare felice, con quel tuo spirito libero e ribelle, che ti guidava ovunque volessi andare. Sarai il faro dei nostri momenti bui, la stella più splendente che vedremo, quando alzeremo la testa per chiederci dove sei. Ci vediamo alla prossima carbonara. Con affetto i tuoi fratelli».