Tavullia (Pesaro Urbino), 21 gennaio 2018 - Franco Morbidelli, classe 1993, figlio dell’Academy Riders di Tavullia, figlioccio della Vr46, campione del mondo di Moto2, debuttante in MotoGp.
C’è la passione e c’è il talento, lei quando ha capito di averli entrambi? «Precisamente a 14 anni, ho avuto la sensazione di aver scelto lo sport giusto». Ultima curva, vedi il traguardo, sei campione del mondo. Che effetto fa? «E’ tutto incredibilmente bello, pensi a tutte le persone che ti hanno aiutato e che hanno voluto la tua vittoria quanto te, i sacrifici fatti». Intanto lei è più bello di Valentino Rossi. «Più bello? Beh, questo non lo devo dire io».
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Immagino che abbia aperto un nuovo conto corrente in banca. «Ho un nuovo conto corrente». Babbucce è la patria, Tavullia è la casa con Francesca. «Da 2 anni abito a Tavullia con la mia ragazza Francesca, in centro». Verrà con lei in giro per i circuiti mondiali? «No, cerco di scindere i sentimenti dal lavoro».
Cos’è davvero cambiato dopo il titolo mondiale? «Se qualcosa è cambiato è stato solo in meglio: la gente mi riconosce per strada, mi salutano persone che non conosco. E' un momento magico». Il suo mentore Valentino da oggi è suo avversario, le ha già detto che non le darà più consigli? «No, Valentino è sempre buono con me, anche con i consigli». Per forza, in giro dicono che lei sarà il suo erede. «No, lui è unico, non ha eredi». E se il suo primo anno in MotoGp fosse come quello di Zarco (miglior debuttante, ndr)? «Non lo so, ci proverò, staremo a vedere. Guido una Honda, non è la moto più facile ma l’anno scorso è stata la più performante». I primi test non sono andati male, solo 1.72 secondi da Marquez. «Ho già migliorato, sono intorno al secondo, ci sono tante cose su cui lavorare: 10 chili in più di peso, 130 cavali da domare». Punti di riferimento? «Gli altri piloti della Honda». E quando spegne il motore lei che fa? «Vado in giro con gli amici». A fare che cosa? «Per adesso gran play station».