Pesaro, furti a raffica. Presi due cugini albanesi

Agivano di notte, mentre le famiglie dormivano. Hanno messo a segno 30 furti in 5 mesi

I carabinieri e la refurtiva recuperata (foto Print)

I carabinieri e la refurtiva recuperata (foto Print)

Pesaro, 17 ottobre 2017 - Due cugini albanesi di 25 e 22 anni, incensurati, hanno tempestato di furti negli ultimi tre anni sia Pesaro che la vicina Romagna. Come predatori notturni, agivano dalle 3 alle 4, entrando nelle abitazioni quando le famiglie stavano dormendo. Per riuscirci, facevano un buco nella tapparella, uno nel vetro, poi con un ferro ricurvo, aprivano la maniglia ed entravano in casa. A quel punto, sfruttando le ore di sonno più profonde delle persone, setacciavano la casa rubando oro, soldi, vestiti, biciclette, bancomat trovando spesso il codice segreto per effettuare i prelievi. Soldi che andavano a spillare subito dopo il furto. L'allarme veniva dato solo al mattino dopo, al risveglio.

Solo a Villa Fastiggi, dal giugno scorso fino a pochi giorni fa, i due cugini hanno messo a segno 30 furti del valore ognuno di 1.500/2.000 euro. La refurtiva veniva spedita ogni settimana in Albania, dove veniva recuperata e pagata da criminalità locale. Vendevano l'oro a 20 euro al grammo. Per spostarsi, i due cugini si muovevano solo in treno. 

Per catturarli, i carabinieri della stazione di Borgo Santa Maria avevano le immagini di uno dei due riprese dalle telecamere dei bancomat. Ma essendo incensurato, non risultava in nessuna banca dati. Fino a quando dieci giorni fa, i carabinieri hanno visto il 25enne camminare nel centro di Pesaro riconoscendolo come l'uomo del bancomat. E' stato seguito e poi fermato. Dalla perquisizione a casa sua a Cattolica, in un residence, è saltata fuori della refurtiva, poi il giovane ha ammesso dei furti, facendo trovare altra merce in via del Carso e in via Becci a Pesaro dove nascondeva la refurtiva in un covo.

L'uomo, di cui non si conoscono le generalità, è stato dichiarato in stato di fermo per furto aggravato e ricettazione. Da lui, i carabinieri sono risaliti al cugino perché era stato visto in un'altra immagine di bancomat. Per catturarlo, i carabinieri hanno dato l'allarme a tutti i porti dell'Adriatico e proprio quello di Ancona ha segnalato il programmato imbarco il 14 ottobre scorso, alle 17, di quella persona per Durazzo. La corsa dei carabinieri al porto per attendere la sua salita nel traghetto, ma il 22enne non si è fatto vedere. Era salito, benché avesse il biglietto, nascosto in un camion per sfuggire al controllo.

Pochi attimi prima della partenza del traghetto, con i motori a regime, il 22 enne è uscito dal nascondiglio sicuro di avercela fatta andando al bar del traghetto a bere un caffè. I carabinieri lo hanno preso lì, per poi scendere di corsa perché il traghetto partiva. Ora è rinchiuso nel carcere di Monteacuto in stato di fermo. Domani ci sarà l'udienza di convalida mentre per il 25 enne la convalida c'è già stata. Il giovane, che ha ammesso molti furti dicendo che svolgeva solo quel lavoro, è rinchiuso nel carcere di Villa Fastiggi. Poca la refurtiva trovata, alcuna già riconsegnata. Il maggiore dei carabinieri Patrizia Gentili, insieme al comandante di Borgo Santa Maria e al suo vice, ha spiegato che l'indagine potrebbe consentire di trovare ulteriori complici.