Orrore a Cagli, gatto impiccato a testa in giù

Macabra scoperta in un casolare di un cittadino di Pieia. Atto intimidatorio?

Guardie zoofile (archivio)

Guardie zoofile (archivio)

Cagli (Pesaro e Urbino), 18 aprile 2017 - Un micio impiccato a testa in giù è stato ritrovato sulla porta del casolare di un cittadino di Pieia. A fare la macabra scoperta è stato lo stesso abitante della piccola frazione del comune di Cagli (famosa in provincia e non solo per la presenza dello spettacolare arco di Fondarca) che si prendeva cura di una colonia felina a cui il gattino apparteneva, e da cui era scomparso da circa 15 giorni. Al momento del ritrovamento, il gatto risultava legato al basso ventre attraverso un filo di ferro, ed era appeso ad un arbusto privo di vita, con il capo rivolto verso il basso.

L’uomo, che si è sentito protagonista di un possibile efferato atto intimidatorio, si è subito rivolto alle guardie zoofile dell’Oipa di Pesaro, che dopo aver acquisito le fonti di prova e le relative testimonianze, hanno depositato la comunicazione di notizia di reato verso ignoti presso la Procura di Urbino.

«L’animale – fanno sapere i volontari dell’Oipa - attraverso l’Asur veterinaria del distretto di Cagli  è stato consegnato all’ Istituto zooprofilattico sperimentale di Umbria e Marche, che eseguirà il relativo esame autoptico per evidenziare le cause della morte. Sul caso stanno comunque indagando anche i Carabinieri, per individuare i responsabili del gesto. Non è da escludere infatti – mette in evidenza l’Organizzazione per la protezione degli animali - la possibilità che la colonia felina non sia coinvolta nelle motivazioni che hanno portato a un tale gesto. E questa cosa renderebbe l’episodio ancora più crudele».

Nell’entroterra purtroppo, non sono troppo rari episodi di uccisione violenta di animali, anche selvatici. La stessa sorte è accaduta non troppo tempo fa ad un lupo, nemico naturale di cacciatori ed allevatori. Ma anche a cani da caccia e da tartufo e a gatti di proprietà di personaggi «scomodi» delle montagne, che tutelano la legalità contro chi pensa di poter fare ciò che vuole.

Saranno le indagini ora a stabilire cosa realmente sia accaduto nel piccolo borgo tranquillo di Pieia, e le associazioni animaliste auspicano che il responsabile venga individuato, ed il gesto adeguatamente punito. Per riportare la pace e la serenità in un borgo incantato del nostro Appennino.

fra.pe.