San Bartolo, paesaggio spettrale dopo l'incendio / FOTO e VIDEO

Salvati i borghi di Fiorenzuola e Casteldimezzo, ma a scapito della falesia. "Una scena da inferno dantesco"

Incendio sul San Bartolo, il giorno dopo (Fotoprint)

Incendio sul San Bartolo, il giorno dopo (Fotoprint)

Pesaro, 5 agosto 2017 - Un paesaggio spettrale. L'incendio di questa notte sul San Bartolo  (FOTO) s'è mangiato un 10 per cento del parco: “Secondo me, siamo sui 150 ettari”, ipotizza il presidente dell'ente parco Davide Manenti. Si tratta di tutta la parte di falesia che va da sotto la fattoria Mancini a poco prima di Vallugola, più o meno all'altezza della Montagnola, detta anche Tetto del mondo, che sembra essersi miracolosamente salvata. In mezzo ci sono Fiorenzuola di Focara (FOTO) e Casteldimezzo (VIDEO).

Solo il lavoro dei vigili del fuoco ha impedito che il fuoco divorasse i due centri abitati, che se la sono vista brutta: “Sotto il campanile di Focara c'è stata come un'eruzione vulcanica, con fiamme alte quanto il campanile, una scena da inferno dantesco”, racconta Manenti. “La cosa che mi ha più sconvolto è la paura e la desolazione che ho letto nelle facce della gente che era lì con me, avevano l'espressione di chi sente di avere perso tutto, perché il parco è la loro casa e una cosa così non l'avevano mai vista”, commenta il presidente del quartiere Massimo D'Angeli.

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Se i due centri abitati sono salvi, come detto, è solo grazie alla strategia adottata dai vigili del fuoco, unita al pressing di sindaco e consigliere regionale Andrea Biancani perché il ministero dell'Interno inviasse i Canadair: “Con mezza Italia sotto incendio, non è stato semplice fare capire la gravità della situazione nostra – spiega Matteo Ricci -. Solo alle 2.30 di notte, con il fuoco che minacciava Fiorenzuola, siamo riusciti ad ottenere la conferma che di prima mattina sarebbero arrivati due Canadair (ne era stati chiesti tre, ndr). A quel punto, abbiamo adottato una strategia di contenimento: ogni volta che il fuoco saliva verso i centri abitati, i pompieri disposti in prima linea lo respingevano in basso sulla falesia, in attesa che arrivassero i Canadair, senza i quali non saremmo mai riusciti a domare l'incendio”.

Questa strategia di contenimento ha salvato Fiorenzuola e Casteldimezzo: al contrario delle voci giunte in piena emergenza, sono usciti illesi (a parte qualche bruciatura) anche il cimitero e le case lungo via Rive del Faro, dati inizialmente per persi. La loro salvezza era la priorità, ma è stata pagata a caro prezzo. Infatti, spingere il fuoco verso il basso ha significato propagarlo in orizzontale, quindi lungo la falesia, che ne è uscita devastata. Il promontorio sotto il campanile di Fiorenzuola è ora una distesa lunare priva di vegetazione (FOTO).

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Gli sfollati del Camping Paradiso sono invece stati accolti nel Palazzetto dello Sport come mostrano tutte le FOTO scattate tra l'1 e le 3 di notte.