Disoccupati che vogliono rimanerlo. Lo strano caso del 'Signor No'

Rifiutano serie di offerte per mantenere indennità e impieghi stagionali

Un gruppo di lavoratori

Un gruppo di lavoratori

Pesaro, 20 gennaio 2017 - Il lavoro non c’è e questo lo sanno tutti. E’ meno noto il fatto che un gruppo particolare di disoccupati lo rifiuta sistematicamente. Gli conviene di più stare a spasso. Guadagnano ugualmente. Sono gli stagionali che durante l’inverno percepiscono l’indennità di disoccupazione pari al 75 per cento della busta paga. Lavorano per ristoranti, alberghi, commercio, pesca e tanto altro. Se accettassero i lavori offerti dovrebbero poi avere poi dei validi motivi per licenziarsi in modo da tornare a svolgere il lavoro estivo. E comunque, perderebbero il diritto all’indennità. Per questo dicono «no, grazie» e si sottopongono a dei corsi di formazione, che è una fabbrica di San Pietro sempre in attività. Per chi dice no, è l’escamotage per continuare a percepire l’indennità. A guidare la classifica sono soprattutto le donne.

Ma ecco qualche dato. In un anno vengono perfezionate in provincia di Pesaro e Urbino 52.800 assunzioni. Questo non vuol dire che questo numero corrisponda ad altrettante persone. La stesso disoccupato può avere più contratti in un anno. Per dare la misura di quanti cercano lavoro, sono circa in 150 che si presentano ogni giorno negli uffici del Centro per l’Impiego di Pesaro, Fano e Urbino. Ma trovare il lavoro giusto segue anche un’altra dinamica. Chi spunta un contratto attraverso il Job è pari al 15 per cento di chi cerca un’occupazione. Il resto passa attraverso agenzie di collocamento private, richieste dirette in fabbrica oppure invio di curriculum e chiamata diretta da parte dell’azienda. Grazie a questo tipo di selezione, si è toccata quota 52.800 assunzioni mentre i licenziamenti o meglio la cessazione del contratto si è fermata ad una tacca sotto: 51.000 casi. Insomma, il saldo è positivo per oltre mille contratti.

A cercare lavoro negli uffici del Job ci vanno tutti ma chi ha esperienza nel settore metalmeccanico ha le porte spalancate. La loro richiesta è senza sosta. Così come stanno avendo molto gradimento gli artigiani, in particolare carpentieri, piastrellisti, imbianchini, idraulici e in particolare i muratori. I Centri per l’Impiego sono sommersi di richieste per queste figure. Chi si trova più indietro è la donna, e ad esser precisi le giovane mamme che per forza di cose hanno esigenze molto stringenti in fatto di orario.

Tra le pieghe della statistica, emerge un altro elemento di novità. L’over 50, cioè il lavoratore che ha perso il lavoro dopo trent’anni di attività e che deve riciclarsi. «Per loro – spiegano allo sportello – c’è una richiesta costante perché le aziende privilegiano l’esperienza». L’ultimo dettaglio: i giovani laureati non si pongono problemi nell’accettare quello che trovano, anche al di fuori della propria preparazione scolastica. Secondo gli esperti, è un buon segno.