"Nessun Parli". La musica anima il liceo Marconi

Dodici ore di concerti, incontri e spettacolo con gli studenti

Studenti, insegnanti e il preside Rossini del Liceo Scientifico Marconi di Pesaro

Studenti, insegnanti e il preside Rossini del Liceo Scientifico Marconi di Pesaro

Pesaro, 13 dicembre 2017 - Avete mai sentito parlare di Silent disco Music? Non preoccupatevi è una novità ed è stato possibile capirne un po’ di più grazie agli studenti del Liceo scientifico e musicale  Marconi, che nell’organizzare una giornata di concerti e incontri no limits con un ampio repertorio di generi musicali, ha portato a Pesaro anche l’innovativa Silent disco music.

«L’occasione c’è l’ha data l’iniziativa ministeriale Nessun parli – spiega Francesco Taddei, rappresentante d’Istituto insieme ad Andrea Cascinu, Alessandro Pipolo e Giovanni Barbarossa –. Sicuramente è stata una bella esperienza, un’ iniziativa interessante da molti punti di vista. Siamo stati contenti per la grande partecipazione da parte di tutti gli studenti, eravamo in 300, e quindi pensiamo che l’esperimento sia riuscito a tutti gli effetti».

Ma cosa è la Silent disco music? E’ possibile vederne uno spaccato grazie al video girato al liceo musicale Marconi con il contributo di Davide Lomma.

Progetto "Nessun Parli", liceo scientifico Marconi di Pesaro

Provando a spiegarlo ...«In pratica – illustrano Francesco Colocci e Alessandra Cenerelli, insegnanti del Liceo musicale Marconi – più dj in contemporanea propongono la loro dj session. I ragazzi possono scegliere quale ascoltare indossando delle cuffie sintonizzate sul canale preferito. Chi guarda da fuori, senza indossare le cuffie, non sente musica ma vede i ragazzi ballare. Ognuno di loro segue il ritmo della dj session selezionata tramite le cuffie che danno più alternative».

Ecco. Al liceo i ragazzi si sono ritrovati di sera nel cortile interno alla scuola. Le luci psicadeliche delle cuffie hanno reso l’atmosfera molto particolare. «È stato un qualcosa di diverso dal solito – continua Taddei, anche a nome dei compagni –. Possiamo definirla un’ evoluzione da alcuni punti di vista, ma anche un limite dal punto di vista della socializzazione tra i ragazzi che sicuramente sono stati limitati per il fatto che ognuno aveva la sua cuffia. L’organizzazione – conclude Taddei – è stata lunga e molto faticosa per questo ringraziamo, in primis,il preside Riccardo Rossini che ci ha aiutato a realizzare la Silent disco».