Pesaro, maratoneta perde i sensi. Un altro atleta si ferma e lo salva

Gianluca Manunza, 48 anni, ha salvato la vita a un 50enne abruzzese. "Sono un ex bagnino, ho frequentato corsi del 118"

Gianluca Manunza, 48 anni originario di Pesaro

Gianluca Manunza, 48 anni originario di Pesaro

Pesaro, 20 ottobre 2017 - Da corridore a soccorritore. Gianluca Manunza, 48 anni originario di Pesaro, domenica scorsa si trovava nel posto giusto al momento giusto. Stava infatti partecipando alla mezza maratona Dannunziana di Pescara, quando a pochi chilometri dal traguardo ha visto un altro concorrente accasciarsi all’improvviso.

«Non ho esitato, mi sono fermato e insieme ad altri due ragazzi abbiamo effettuato il massaggio cardiaco fino all’arrivo dell’ambulanza. I minuti sembravano ore, non ci siamo fermati un secondo. I sanitari lo hanno rianimato – racconta – con il defibrillatore poi è stato subito trasportato d’urgenza in ospedale». Il runner salvato, un 50enne abruzzese, si sta rimettendo velocemente. «Dopo il ricovero in ospedale ha passato un paio di giorni in rianimazione ma ora sta meglio. Mi ha contattato la moglie perché vuole vedermi e ringraziarmi, lo andrò a trovare appena si sarà ripreso al 100%». 

E non è stato l’unico caso, come racconta Manunza «durante la gara altre persone hanno accusato dei lievi malori a causa del grande sforzo». La Maratona Dannunziana è una competizione molto seguita. Quest’anno i partecipanti erano più di 2.000. Saper gestire un caso di emergenza come questo è fondamentale: il suo ‘pronto’ intervento, Gianluca Manunza lo deve anche al passato da bagnino, alla sua passione per il mare e a quella per lo sport.

«Sono nato a Pesaro ma da qualche anno mi sono trasferito a Pescara. Sono un ex bagnino, ho frequentato anche corsi del 118 quindi conosco bene le tecniche di primo soccorso. L’episodio di domenica mi ha segnato parecchio, so quanto sia importante la reattività e l’esperienza in certe situazioni, ho deciso che farò un corso per usare il defibrillatore perché può salvare tante vite».