Medici, giurano i giovani. Premi agli 'over'

Assemblea dell'Ordine: affrontati i problemi della categoria tra ospedale unico e tagli

L'assemblea dell'Ordine dei medici

L'assemblea dell'Ordine dei medici

Pesaro, 29 novembre 2016 - Rischio per i pazienti di rimanere senza medico di famiglia, sì ad un ospedale nuovo, moderno e funzionale, revisione del sistema amministrativo per il contenimento della spesa. Questi i temi toccati dal presidente dell’Ordine provinciale dei medici chirurghi e degli odontoiatri, Paolo Maria Battistini, in apertura dell’annuale assemblea, che, l'altroieri mattina, a palazzo Montani-Antaldi, ha approvato all’unanimità il bilancio dell’Ordine. Un bilancio, in ottimo stato di salute tanto da permettere la riduzione della quota associativa 2017 di 20 euro: da 120 a 100 euro. Sul ricambio generazionale, il presidente Battistini ha denunciato «la grave carenza delle Regioni e il gran numero di prossimi pensionamenti». Di contro «la metà dei neo abilitati non è riuscita ad entrare in una scuola di specialità e la situazione non è molto diversa per il corso di formazione in medicina generale». I laureati previsti per il prossimo anno sono circa 9.000 e «il numero dei candidati ai due corsi aumenterà sensibilmente. Se le borse di studio non aumenteranno saranno ancora di più i medici che non avranno sicuri sbocchi professionali». Amara la conclusione: «Da una parte viene paventata una carenza di medici e dall’altra è in aumento il precariato e la sotto-occupazione».

L’ASSEMBLEA è stata anche l’occasione per ribadire che l’Ordine è favorevole ad un ospedale unico, ad alta tecnologia, con tutte le unità operative: «Gli ospedali di Fano e Pesaro non sono più in sicurezza». Poi Battistini ha puntato l’attenzione sull’ospedale di Fano e sul rischio «che rimanga senza la chirurgia generale per diversi anni in attesa del nuovo ospedale, soprattutto dopo che il polo endoscopico, la pneumologia e la stroke unit opereranno in questo ospedale». Sul contenimento della spesa sanitaria la soluzione, secondo i medici, non è quella di «tagliare ulteriormente i posti, far lievitare le liste d’attesa e non rimpiazzare il personale infermieristico, bensì rivedere il sistema amministrativo». Infine la condanna netta dei «metodi polizieschi del personale amministrativo sulle nostre prescrizioni, con vere e proprie ingerenze da parte di chi medico non è, con suggerimenti coercitivi sui farmaci da utilizzare senza considerare i pazienti, ma solo il costo dei farmaci. Non ci chiamano più medici ma ordinatori di spesa».

POI la premiazioni di quei medici che hanno raggiunto i 50 anni dalla laurea (Giovanni, Bargnesi, Massimo Burroni, Carlo Cerboni Bajardi, Maria Nella Massera, Giulia Mattioli, Luciano Paterniani, Manlio Pierboni, Gabriele Possanzini, Mario Pulin, Carmelo Settembrino, Giorgio Tonelli, Vincenzo Vitale, Gianmaria Zuccari) e successivamente il giuramento dei giovani medici (Enrico Baldelli, Tommaso Battistini, Alessio Brigidi, Martina Caccia, Giulia Chiuselli, Costanza Di Chiara, Alessandro Diana, Francesca Duranti, Giulia Enea, Lara Federici, Alessia Ferrarini, Simone Stefano Finzi, Marco Fogante, Barbara Gabbianelli, Giulia Giamprini, Laura Guiducci, Fabio Mancino, Claudio Melchiorri, Laura Mongione-odontoiatra, Daniela Palleri, Caterina Pazzaglia, Laura Pierini, Elena Raffaelli, Sarah Rapazzetti, Daniele Roia, Ramona Santangeli, Maria Giulia Tinti, Giovanni, Tomassoli, Gianluca Troiano-odontoiatra, Martina Verna, Federica Vitelli, Marco Zacchilli).