Pesaro, invasione di noci di mare. Scambiate per meduse / FOTO

L'esperta: "Sono pericolose solo per l'equilibrio ambientale"

Pesaro, le Mnemiopsis leidy (Foto Pedini)

Pesaro, le Mnemiopsis leidy (Foto Pedini)

Pesaro, 21 agosto 2016 - Dopo l'assedio  delle pulci d’acqua e l’invasione delle temibili ‘cubo meduse’, in questi giorni a popolare il mare davanti alle nostre coste sono arrivate anche le ‘noci di mare’. Facilmente scambiate per meduse per via della loro trasparenza e della consistenza gelatinosa, hanno seminato il panico tra i bagnanti, ma in realtà sono ben lontano dall’esserlo e non rappresentano un vero pericolo per l’uomo. Anche se non si può dire altrettanto per l’ambiente marino.

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Le prime  segnalazioni risalgono al giorno di ferragosto, quando nella spiaggia di ponente, all’altezza dell’hotel Napoleon, si sono avvicinate in massa alla riva costringendo molti bagnanti ad uscire spaventati. Qualcuno più curioso però ha voluto osservarle da vicino, sperimentando che non sono affatto urticanti e non sprigionano sostanze tossiche. Tanto che alla fine alcuni bambini si divertivano a raccoglierle nei secchielli per analizzarle da vicino. "Facevo il bagno nella spiaggia di ponente felice che l’acqua fosse finalmente tornata trasparente – racconta Sofia – e all’improvviso ho visto un fuggi fuggi di persone che lanciavano l’allarme meduse. Siccome però sono biologa, ho voluto vedere con i miei occhi e ho appurato che non avevano tentacoli. Dopo una breve ricerca ho scoperto che si tratta della Mnemiopsis leidyi"..

In acqua alta però è davvero difficile vederle, soprattutto mentre si nuota, ma la presenza massiccia costringe a contatti ravvicinati. "Da alcuni giorni, nuotando fuori dalle scogliere insieme ad altri amici – racconta Giovanni Panzieri – avevamo la sensazione di sfiorare continuamente qualcosa di gelatinoso, ma nonostante ci soffermassimo a guardare, non notavamo nulla, e soprattutto non avvertivamo bruciori, contrariamente ai frequenti contatti dolorosi con le cubo meduse.

Solo ieri, con l’acqua particolarmente limpida, siamo riusciti a vedere queste strane creature quasi completamente trasparenti. Dopo un’accurata ricerca sul web, abbiamo accertato che si tratta delle cosiddette noci di mare".

La specie, originaria dell’Atlantico, è costituita al 97% d’acqua ed ha piccole dimensioni: da 7 a 12 cm di lunghezza per 2,5 cm di larghezza. E’ stata introdotta con l’acqua di zavorra delle navi cisterna nel Mar Nero e nel Baltico. Con il tempo ha colonizzato altri mari, compreso il nostro. "La loro presenza è stata accertata in Adriatico già 20 anni fa, invece mi risulta che sia la prima volta che viene segnalata in acque pesaresi – racconta Antonella Penna responsabile del Centro di Biologia Ambientale dell’Università di Urbino –. La Mnemiopsis vive in acque poco profonde ed eutrofizzate e si nutre di zooplancton, tra cui anche crostacei e larve e uova di pesce, ed è proprio questo che la rende pericolosa per l’equilibrio ambientale. La specie è ritenuta invasiva e in grado di modificare interi ecosistemi, riducendo fortemente l’ittiofauna. Nel Mar Nero ha avuto effetti devastanti, tanto da compromettere la pesca. Benché le ragioni che ne spiegano l’esplosione non siano perfettamente comprese, tra queste ci sono senza dubbio la sovra-pesca, i cambiamenti climatici che favoriscono le specie tropicali e l’eutrofizzazione. Secondo il rapporto della Fao – conclude l’esperta – lottare contro la sovra-pesca, le emissioni di gas serra e le cause dell’eutrofizzazione migliorerebbe senza dubbio la qualità dell’ambiente e potrebbe ridurre il numero di meduse e di queste specie gelatinose alloctone".