Bimbo morto dopo la cura omeopatica, indagati genitori e omeopata

Perquisite le abitazioni di Massimiliano Mecozzi e dei genitori del piccolo Francesco. Acquisite diverse prove

L'indagine sulla morte del bambini è affidata ai carabinieri

L'indagine sulla morte del bambini è affidata ai carabinieri

Cagli (Pesaro), 28 maggio 2017 - I genitori di Francesco, il piccolo di 7 anni morto dopo essere stato curato con l'omeopatia, sono indagati per omicidio colposo assieme all'omeopata, Massimiliano Mecozzi. La casa di Mecozzi, nascosta nelle colline di Monteciccardo, è stata perquisita. I carabinieri hanno sequestrato ricettari, computer e cellulari e farmaci. Gli è stata notificata l'informazione di garanzia.

I militari hanno bussato anche a casa dei genitori, quarantenni, piccoli commercianti, e qui hanno acquisito i telefoni e le preparazioni omeopatiche che sono state somministrate al piccolo dopo la comparsa della brutta otite che lo ha poi portato alla morte, nonostante gli sforzi dei medici del Salesi di Ancona. Anche alla madre e al padre è stata notificata l'informazione di garanzia.

Nei giorni scorsi, la famiglia Bonifazi aveva assicurato che era intenzione della famiglia denunciare l'omeopata che da circa quattro anni aveva in cura il bambino e di cui i genitori si fidavano ciecamente. Mecozzi aveva con una clientela molto numerosa e due studi, uno a  Pesaro e uno a Fano. Già in passato aveva curato il bambino per otiti, con gli stessi preparati che ha prescritto al piccolo da una quindicina di giorni fa, finché le condizioni di Francesco sono peggiorate a tal punto che è stato necessario il ricovero all'ospedale di Urbino, dove sono stati riscontrati danni cerebrali, e un trasferimento d'urgenza all'ospedale Salesi di Ancona, dove è stato tentato invano un intervento e dove il bambino è morto

Questa notte, sono stati prelavati gli organi del piccolo Francesco che sarabbo donati - come hanno autorizzato il padre e la madre - per ridare vita e speranza ad altri bambini e domani, lunedì 29, verrà eseguita l'autopsia. L'indagine è condotta dalla Procura di Urbino, dato che l'assunzione dei farmaci omeopatici è avvenuta a casa del bambino, a Cagli.