Ospedale a Fosso Sejore, "tremila firme per dire no"

Il consigliere regionale del Movimento 5 Stelle, Fabbri, le ha consegnate al presidente dell'Assemblea legislativa

Una recente marcia di protesta contro l’ospedale unico che si vuole realizzare a Fosso Sejore

Una recente marcia di protesta contro l’ospedale unico che si vuole realizzare a Fosso Sejore

Pesaro, 2 giugno 2016 - Il consigliere regionale Piergiorgio Fabbri, d’intesa con Andrea Cecconi, ha consegnato al presidente del consiglio regionale Mastrovincenzo oltre 3000 firme, raccolte dai gruppi del Movimento 5 Stelle della provincia, di cittadini che si oppongono alla realizzazione dell’ospedale unico a Fosso Sejore e che chiedono la stesura condivisa di un nuovo Piano Sanitario Regionale (poiché il precedente è scaduto nel 2014).

Il M5S, anche alla luce delle firme raccolte, chiede la discussione urgente di una mozione depositata in Regione, che riassume le richieste contenute nella petizione, per favorire una riflessione approfondita ed allargata a tutti i territori sul futuro delle strutture sanitarie dell’entroterra.

«Il tipo di riforma che il governatore Ceriscioli sta tentando di realizzare – dice Piergiorgio Fabbri, consigliere regionale del Movimento 5 Stelle – viene vivacemente contrastata da oltre sei mesi da sindaci e cittadini, che vogliono garantiti in maniera omogenea sul territorio i servizi sanitari di base e contestano la scelta di un luogo inadatto per la realizzazione del nuovo mega-ospedale, ritenuto troppo costoso e di dubbia utilità».

In particolare le richieste avanzate a Ceriscioli ed a tutti i consiglieri regionali, dai cittadini firmatari, sono, ricorda Fabbri «l’avviamento di un percorso partecipato per la redazione del nuovo Piano sanitario che garantisca il diritto alla salute, ovvero i livelli essenziali di assistenza, e che preveda, sulla base di dati certi e analisi approfondite, una rete ospedaliera integrata con l’assistenza distrettuale e diffusa sul territorio, che includa e potenzi tutte le strutture ospedaliere esistenti: Cagli, Fano, Fossombrone, Pergola, Pesaro, Sassocorvaro e Urbino».

E ancora: «Quando si parla di progetto di edilizia sanitaria pubblica, bisogna che ci sia il consenso delle comunità coinvolte. L’ospedale non va localizzato – conclude Fabbri – in luoghi ritenuti inidonei dalle comunità quali il sito di Fosso Sejore per il nuovo complesso ospedaliero Marche nord, peraltro privo di uno studio comparativo completo tra l’ipotesi di realizzazione di una nuova struttura e la riorganizzazione delle strutture esistenti di Fano e di Pesaro».