Il palas invaso dimenticandosi la capienza

In quattromila invece di 400. Il Comune: «Non ce l’aspettavamo, ma è andato tutto bene»

Pesaro, la serata dello sport

Pesaro, la serata dello sport

Pesaro, 2 diembre 2016 - Dopo l’esaltazione per il successo della celebrazione di Pesaro città europea dello sport, è cominciata la riflessione su quello che è veramente poteva accadere l’altra sera al vecchio palas con quattromila persone strette come sardine in una struttura che ha, sulla carta, una capienza di 400 posti per l’attività sportiva. Una struttura sottoposta in questi giorni a verifiche approfondite con tasselli alle colonne portanti o no e ai solai interni. Un piccolo cantiere che nelle scorse settimane ha convissuto con le società sportive di basket minore e giovanile che utilizzano l’impianto e continueranno a farlo, per necessità, fino a marzo.

LA RIFLESSIONE, tutta interna al Comune, è sul rischio che si è corso ad infilare quattromila persone senza alcuna copertura di legittimità amministativa. «Sarebbe bastato un qualsiasi piccolo problema – racconta un dirigente sportivo che c’era – per creare una situazione di pericolo per tanti. Il parquet era pieno di tavoli, le tribune stracolme, tanti ragazzini. Pensate se...». Non vogliamo pensarci: un petardo, uno scherzo, una caduta accidentale. Un attimo di panico collettivo con le notorie difficoltà di uscita che l’impianto ha non da adesso.

NON È UN CASO, infatti, che la ristrutturazione già approvata (e, a breve, definitivamente appaltata) prevede un auditorium-palasport con una capienza massima di 1999 posti. Eppure si tratterà di un impianto nuovissimo, tecnologicamente all’avanguardia, con uscite di sicurezza adeguate e rinnovate. Niente a che vedere con l’attuale situazione che risale agli ’90 e che prevede deroghe ben precise attraverso la commissione del pubblico spettacolo. Lo sa bene la Robur volley che dopo averci giocato le finali scudetto del 2010 avrebbe voluto rimanere nell’hangar dei tricolori dello sport pesarese. Inutilmente, proprio per ragioni di sicurezza e di capienza. Lo sanno bene le società del basket minore che quando c’è un derby sforano la capienza a loro rischio e pericolo. Lo sanno tutti, compresi quelli che l’altra sera, dopo la sfilata con Filippo Magnini portabandiera, hanno portato i loro atleti - molti giovanissimi - all’interno della struttura. Fino ad una presenza di quattromila persone. Un’occasione bella e positiva - la città europea dello sport - poteva trasformarsi in un evento disastroso.

«È ANDATA BENE, non ci aspettavamo tanta gente, è stato un grande successo», è il leitmovit che si sente nei corridoi del Comune dove in tanti vorrebbero chiudere la questione. Invece quanto accaduto meriterebbe una riflessione maggiore, sia sul contenuto che sulla forma. Sul contenuto perché il Comune non può permettersi di non rispettare le regole e di dare il cattivo esempio. E soprattutto non può permettersi di farlo nello sport, con tanti giovani sugli spalti. I bagni di folla piacciono a tutti, ma non si può prescindere dalla sicurezza, dalla sobrietà e dalla misura, soprattutto quando si tratta di inziative pubbliche. Continuare su questa strada non solo è sbagliato, ma diventerà oltremodo pericoloso. Per tanti. Meditate gente, meditate.

l. lu.