E' pesarese la più bella pappagallina d’Italia, guarda le foto

Il padrone è un fioraio di Candelara. Lei ha vinto il campionato. "Borboryhincus? Mette il buon umore"

La pappagallina più bella

La pappagallina più bella

Pesaro, 11 gennaio 2017 - La pappagallina Borboryhincus più bella d’Italia abita a Candelara. La soddisfazione di Simone Massarini, fioraio di 36 anni, residente a Candelara, in ripresa dopo una lunga convalescenza, è massima: la sua pappagallina Borboryhincus, ad Ercolano, ha sbaragliato, infatti, cinquanta concorrenti provenienti da tutti gli allevamenti d’Italia, conquistando il primo posto assoluto al Campionato italiano di ornitologia Foi, disputatosi di recente.

«Ho gareggiato portando solo lei – conferma Massarini – e dedico questa vittoria al reparto di neurochirurgia guidato dal dottore Letterio Morabito e all’equipe medica che cinque mesi fa mi ha operato, guidata dal dottore De Nicola all’ospedale Torrette di Ancona: mi hanno salvato la vita».L’ultimo campionato italiano di ornitologia s’è tenuto a Pesaro l’anno scorso: una distesa di uccellini da riempire più di un padiglione. Ad Ercolano i giudici di gara hanno visionato 15mila candidati divisi per specie.

Perché puntare su un unico esemplare se a questo tipo di concorsi, ai massimilivelli di selezione, gli allevatori, anche quelli amatoriali, portano diversi esemplari? «Primo perché la salute, in questi mesi, è stata una priorità tale da non potermi concentrare molto su questa passione che coltivo fin da quando avevo quindici anni. Secondo perché sapevo di portare un esemplare dalle doti eccellenti». E guardando ai fatti, la pappagallina Borboryhincus da Candelara, s’è presentata ai nazionali con un medagliere di tutto rispetto. «Oltre ad aver vinto a Faenza – conferma Massarini –, sempre quest’anno la mia pappagallina ha surclassato 1200 esemplari della sua specie nell’ambito della competizione specialistica, esclusivamente riservata ai Borboryncus». Cos’ha di tanto speciale la pappagallina nata e cresciuta a Candelara? «Il punteggio è stato massimo nel piumaggio, la stuttura e il portamento». Il colore di manto e piume?

«Sì, una mutazione di verde brillante che è piaciuta molto. Ma anche la struttura e il portamento hanno inciso». Pur entrando tranquillamente nel palmo di una mano, la Borboryhincus di Candelara, nel gergo tecnico i giudici di gara le hanno riconosciuto una struttura “imponente” e un portamento che noi potremmo tradurre in “regale”.

Insomma si tratta di una figura armoniosa... «Appunto. Il portamento nasce dall’educazione che ho saputo trasmetterle – osserva Massarini –. Si tratta di una preparazione che inizia un paio di mesi prima della gara e fa sì che l’animale una volta poggiato sui posatori dei tavolini davanti ai giudici si mantenga dritto e non si nasconda, per esempio sotto il tavolino...– scherza, comprendendo la nostra curiosità –. Io sono un allevatore amatoriale, in tutto ho 16 coppie di Borboryhincus. Si tratta di uccellini molto socievoli, capaci di stare in casa liberi: la loro compagnia mi ha sempre messo di buonumore. Ora sono di gran sostegno nella convalescenza».