Processionaria, le foto. Come si combatte uno degli insetti più distruttivi

Attacca i pini ed è pericoloso per l’uomo e gli animali FOTO All'opera

La Processionaria del pino

La Processionaria del pino

Pesaro, 8 marzo 2016 - La Processionaria del pino (Thaumetopoea pityocampa) è un insetto dell’ordine dei lepidotteri che deve il suo nome alla caratteristica di muoversi sul terreno in fila, formando una sorta di “processione”.

E’ uno degli insetti più distruttivi per le foreste, capace di privare di ogni foglia vasti tratti di pinete durante il proprio ciclo vitale. Le specie più colpite sono quelle del genere Pinus e in particolare il pino nero , ma è facile trovarne anche su piante di cedro.

La processionaria è attiva durante i periodi freddi dell’anno, dal momento che trascorre i mesi estivi come larva sotto terra per riemergere come falena nel mese di agosto quando inizia la ricerca di piante adatte per deporre le uova.

Ogni femmina produce un “ammasso” di uova, fino a 300, che viene fissato ad un ago dell’albero ospitante e dal quale dopo circa 4 settimane nascono le tipiche larve.

Nonostante la modesta dimensione, le larve sono dotate di forti mandibole in grado di fagocitare i duri aghi già subito dopo la nascita. In poco tempo, spogliato completamente un ramo, si muovono in fila alla ricerca di nuovo nutrimento.

I bruchi vivono in gruppo. Inizialmente sono nomadi, spostandosi di ramo in ramo costruendo nuovi nidi provvisori, ma verso ottobre formano un nido sericeo dove svernano, uscendo a brucare nelle giornate più calde. I nidi invernali di Thaumetopoea, sono inconfondibili e, piriformi e di colore bianco brillante, sono riconoscibili anche a distanza.

L’attività riprende in primavera e le processionarie, in genere verso la fine di maggio, si dirigono in un luogo adatto per interrarsi di nuovo e cominciare un nuovo ciclo.

 

Come si combatte

La Processionaria può essere combattuta utilizzando diversi metodi, tra cui:

a) interventi meccanici come la raccolta meccanica e la distruzione dei nidi invernali, la lotta balistica.

b) interventi con mezzi biomeccanici, ad esempio ramite l’uso di trappole a ferormoni per la cattura dei maschi.

c) interventi con bioinsetticidi come le irrorazioni alla chioma con Bacillus thuringiensis.

d) interventi con insetticidi chimici, come le iniezioni al tronco.

La lotta alla Processionaria è regolata dal Decreto del Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali del  30 ottobre 2007 recante “Disposizioni per la lotta obbligatoria contro la processionaria del pino Traumatocampa (Thaumetopoea) pityocampa” il quale, tra l’altro, prevede che la lotta sia obbligatoria nelle aree indicate dalle strutture regionali e che gli interventi prescritti dalle stesse siano effettuati a cura e a spesa dei proprietari o dei conduttori delle piante infestate.

Questo insetto è conosciuto anche perché nocivo per uomini e animali; i danni provocati dal contatto dei peli con la pelle possono essere modesti o assumere notevole gravità.

Nella pelle, infatti può manifestarsi un fastidioso eritema, fortemente pruriginoso, che scompare di solito dopo qualche giorno; conseguenze più gravi possono esservi quando quando i peli, o frammenti di essi, giungono a contatto con l’occhio, la mucosa nasale, la bocca o peggio ancora, quando penetrano nelle vie respiratorie e digestive.