"I profughi tienili tutti a casa tua". Insulti sui social per il consigliere

Tante voci critiche alla proposta dei 400 euro per ospitarli a domicilio

Marco Perugini

Marco Perugini

Pesaro, 17 gennaio 2017 - "Perché lo faccio?", è la domanda che si è posto il consigliere comunale Marco Perugini (Pd) su facebook dopo giorni di dibattito innescato da una sua mozione. Un dibattito con toni accesi, «non sono mancate le offese, ma purtroppo o per fortuna sono arrivate sempre dalle stesse persone che si divertono ad insultare ogni giorno su facebook, avranno qualche frustrazione», commenta. La mozione, se verrà approvata in aula (sarà votata nelle prossime settimane, ma c’è già il consenso della maggioranza), consentirà alle famiglie pesaresi di ospitare in casa migranti per 6 mesi, in cambio di una ricompensa di 350-400 euro al mese. Il consigliere l’ha illustrata in commissione Affari sociali la scorsa settimana e il giorno dopo è uscita sul giornale. Nel giro di poche ore, il mondo dei social si è scatenano, come avviene solo con pochi temi, l’immigrazione in primis. Si sono fatti sentire soprattutto i contrari.

«Sapevo che la mozione era impopolare – ammette Perugini –, ma d’altronde la mia è una sfida culturale. La mozione ha innanzitutto l’obiettivo di capire quante famiglie sarebbero disposte ad ospitare profughi. Sono realista, so che saranno poche decine, forse meno. Ma è un segnale, per questo mi dispiace che alcuni consiglieri d’opposizione in linea di massima favorevoli, tipo Roberta Crescentini, si siano dichiarati contrari per aspetti tecnici e integrazioni che sicuramente saranno da fare, ma intanto c’è da dare un segnale politico – continua –, non vorrei che avessero preso questa posizione per cavalcare il tema per fini politici. In ambito nazionale, a mio avviso, l’immigrazione è stata gestita male, da Salvini alle coop che si sono arricchite. Tutto questo ha generato diffidenza. Ed è il motivo per cui va incentivata una nuova forma d’integrazione, coinvolgendo i cittadini. Non sarà semplice, ma c’è già una Pesaro solidale, che collabora alle attività d’integrazione. E’ un percorso già avviato».

Nel frattempo il consigliere contrattacca su facebook evidenziando i commenti che ritiene più offensivi: “Perugini infame“, “Il guaio è che qualche famiglia che si trova nel bisogno li ospiterà, ma sappiamo che non saranno più padroni in casa propria“ o “Preferisco mettermi una p.... dentro casa, mi rende di più e mi dà meno beghe“. E replica: «Perché lo faccio? Per tutti quelli che non pensano sia meglio dare 400 euro ad una mignotta invece che ad una persona in difficoltà».