Pesaro, aggressione al parco Miralfiore. Ricci: "Ma la città è tranquilla"

Il sindaco firma ordinanza per vietare vendita di alcolici e bottiglie di vetro in stazione e al Miralfiore

Controlli al parco Miralfiore

Controlli al parco Miralfiore

Pesaro, venerdì 8 settembre 2017 – "Siamo in prima linea su ordine e sicurezza, ma Pesaro era e resta una città tranquilla". Dopo i gravi fatti di Rimini e la recente aggressione di una ragazzina al parco Miralfiore, il sindaco Matteo Ricci invita al pragmatismo. "E' comprensibile che ci sia stupore ed apprensione tra i cittadini - ha detto - ma non è in alcun modo giustificabile avviare una discussione generalizzata sulla sicurezza perché Pesaro è una città dove chiunque può vivere in tranquillità. Basta andare in qualsiasi altra città e ci si rende conto delle differenze".

Quindi Ricci elenca i provvedimenti assunti per mantenere la legalità. "La zona intorno alla stazione verrà bonificata periodicamente dalle costruzioni abusive e rilanciata attraverso un progetto di riqualificazione. Sul parco Miralfiore già in primavera abbiamo chiesto di intensificare i controlli, e i risultati sono buoni.  Abbiamo fatto lo stesso per il sottopasso della stazione. Ora è fondamentale che questo lavoro continui in maniera ancora più determinata nelle ore notturne".  

Il sindaco, tra l’altro, ieri ha siglato un’ordinanza su Miralfiore, sottopassaggio della stazione, piazzale Falcone e Borsellino e piazzale Garibaldi. In queste zone è proibita la vendita di alcolici, o di altre bevande, in contenitori di vetro o lattine, così come è vietato portare con sé bottiglie di vetro. Ricci chiede pragmatismo anche sui migranti: "Non solo siamo stati tra i primi a introdurre per loro il lavoro volontario di pubblica utilità. Ma da settimane sollecitiamo la prefettura a ridurre il numero a Borgo Santa Maria. Perché a Pozzo il rapporto è troppo alto: siamo convinti che come sempre il prefetto collaborerà. Tuttavia non possiamo accettare che si descriva Pesaro come una città in degrado.C'è una parte della popolazione comprensibilmente spaventata: dobbiamo ascoltarla e rassicurarla. Ma non dobbiamo cedere agli urlatori razzisti che soffiano sul fuoco dell'intolleranza".