Ecco gli stipendi di dirigenti e medici

In cinque a quota 200mila euro. Decisiva l’attività privatistica interna a Marche Nord

In corsia (archivio)

In corsia (archivio)

Pesaro, 22 marzo 2016 - Pubblicati nel sito aziendale gli stipendi dei dirigenti degli ospedali riuniti Marche Nord con buste-paga abbastanza ‘garantiste’, ovvero solo per il 9 per cento legate ai risultati raggiunti. Fatta eccezione per il direttore generale Maria Capalbo, che veleggia intorno ai 120mila euro, premi esclusi, che diventano 112mila per i direttori sanitario Edoardo Berselli ed amministrativo Antonio Draisci, gli stipendi più pesanti sono quelle dei dirigenti medici: indennità di esclusività e altre voci accessorie (dalle maggiorazioni per gli incarichi assunti, all’attività libero-professionale) in molti casi fanno lievitare lo stipendio ben oltre i 73mila euro rilevati dall’Aran (l’agenzia per la rappresentanza negoziale nella pubblica amministrazione) quale livello medio della retribuzione di un qualsiasi medico che lavori in un ospedale pubblico. Seguono i dirigenti amministrativi, la cui paga base tra voci stipendiali (45mila euro) e accessorie (35mila) sfiora in media gli 80mila euro annui, quelli del ruolo professionale (77mila euro), del ruolo tecnico (67mila euro) e i dirigenti sanitari non medici (61,5 euro). Naturalmente parliamo di cifre lorde, a cui va detratto il prelievo fiscale.

Dunque, anche nel 2016 tra i 562 dirigenti ospedalieri dell’azienda Marche Nord sono i camici bianchi a giocare il ruolo di principali percettori di alti redditi. Con il primario di Urologia, Valerio Beatrici, primo assoluto con un imponibile di 295mila euro, di cui ben 176 riconducibili all’attività libero-professionale che, in parte, finisce nelle casse dell’ospedale. Buon secondo è l’ex numero uno della Chirurgia, Costantino Zingaretti, che in 11 mesi (ha cessato il servizio lo scorso 1 dicembre) è riuscito a portare a casa una cifra vicina ai 234mila euro lordi, attività privatistica compresa. Tallonato da Alberto Marabini, ex direttore della Ginecologia del San Salvatore, ora a capo del Centro di procreazione assistita di Muraglia, con 219mila euro. Sopra i 200mila euro anche il primario di Oncologia Rodolfo Mattioli (207mila) e Michele De Nictolis (199mila), direttore del reparto di Anatomia patologica. Cifre ragguardevoli ma appannaggio di pochi primari con grande esperienza, in particolare se svolgono un’intensa attività libero-professionale.

Per imbattersi in un dirigente del ruolo non sanitario bisogna scorrere la tabella fino a metà classifica: quello che guadagna di più è l’ex direttore del personale Rodolfo Pasquini, con 97mila euro, tallonato dal dirigente della Farmacia, Stefano Bianchi (89mila), dal responsabile dell’Ingegneria clinica, Giancarlo Conti (81mila) e da Paolo Sorcinelli, responsabile del servizio Tecnico e manutenzioni. Da rilevare, infine, che resta alto il divario tra gli stipendi della dirigenza e quelli del personale del comparto: un infermiere professionale guadagna in media 30mila euro (dati Aran), un impiegato amministrativo 27mila, un tecnico 25mila euro.