Urbino, il re dei tatuaggi: “Ecco le mie opere più impensabili”

Daniele Duranti, 3° al Summer Tattoo Festival, racconta i suoi lavori FOTO Dal Duca alle onde di Hokusai

Daniele Duranti al lavoro

Daniele Duranti al lavoro

Urbino, 5 settembre 2015 - Non esiste disegno che non possa diventare, oggi, un tattoo: dalle tradizionalissime pistole fumanti incrociate con rose, ai cuori, ai volti di donna, ai nomi di persone e date di eventi a noi più cari. Tutto può finire sulla nostra pelle e rimanerci per sempre, più di un ricordo che dalla mente può anche svanire. Daniele Duranti, tatuatore professionista di Urbino, con diploma alla prestigiosa Scuola del Libro, ha davvero tatuato i più impensabili soggetti e su persone di tutte le età: «Una volta mi è capitato un nonno che ha fatto tatuare i nomi dei nipoti, oppure due amiche che sono venute insieme, poi il Duca Federico da Montefeltro con i Torricini del Palazzo Ducale e l’aquilone con i colori tradizionali della città».

Ci sono state poi le onde di Hokusai, la più nota opera d’arte giapponese, e tatuaggi (foto) su intere schiene, creazioni che hanno richiesto molte ore di lavoro, o addirittura sulla gola, uno dei punti più delicati in cui «operare». Duranti è reduce dal Summer Tattoo Festival di Senigallia, che si è svolto il 7, 8, 9 agosto, in cui il tatuatore urbinate è risultato 3° su più di 100 partecipanti nella categoria «Best Saturday», una categoria a carattere generale, che ha visto in gara tatuatori da tutta Italia.

Duranti ha messo nella composizione ideata per la competizione la sua preparazione in campo pittorico: «Ho realizzato una donna in stile «chicano» sul polpaccio di un uomo e ci sono volute 5 ore di lavoro», dice a proposito del disegno in cui compaiono rosa e pistola, elementi che nella iconografia della Tatto Art sono molto usuali. Lo scorso anno, sempre a Senigallia, era arrivato 2° nella categoria «Best Traditional».

l.o.