Neve e gelo, emergenza al canile di Ca’ Lucio / FOTO

A rischio la sopravvivenza di 95 animali ospiti della struttura

I volontari spalano la neve nel canile (foto Pedini)

I volontari spalano la neve nel canile (foto Pedini)

Pesaro, 19 gennaio 2017 - La neve e il gelo stanno mettendo a dura prova anche la sopravvivenza dei 95 ospiti del canile di Ca’ Lucio. Confinata in fondo alla discarica, la struttura si trova sommersa da oltre 70 cm di coltre bianca, con box che hanno ceduto per l’eccessivo peso della copertura e cani che sono costretti in spazi ridottissimi, impossibilitati a muoversi a causa della neve entrata nel recinto. A lanciare l’allarme è uno dei due operatori della struttura, che purtroppo soffre cronicamente di carenza di personale. «Abbiamo avuto serie difficoltà ad arrivare in canile – racconta Giovanna Foglietta, l’operatrice a cui è affidato anche il compito di gestire le adozioni –, ma non potevamo lasciare i cani senza il cibo e così abbiamo contattato la Protezione civile che ci ha permesso di raggiungere la struttura. Una volta arrivati però, non è stato semplice muoversi. La neve arriva abbondantemente sopra il ginocchio e abbiamo dovuto aprire dei sentieri spalando a pieno ritmo. Non riuscivamo neanche ad aprire i box, ma la cosa più urgente e pericolosa è stato liberare 8 box la cui copertura era pericolante a causa dell’eccessivo accumulo. Due infatti sono caduti all’improvviso, mettendo a rischio la vita dei cani e la nostra».

Per fronteggiare l’emergenza i due operatori hanno spostato almeno una ventina di cani dalle strutture pericolanti, poi hanno finito di accudire gli altri animali. «Ci dispiace molto notare – afferma la Foglietta - che pur avendo chiamato e mandato messaggi alla comunità montana e a Legambiente Urbino (che ha la gestione del canile), non si sia presentato nessuno, lasciandoci soli a gestire la situazione. Ieri in realtà la Comunità montana ha incaricato due operai di aiutarci, ma non sono riusciti a raggiungerci. Legambiente invece non si è preoccupata neanche di recuperarci. Abbiamo finito di lavorare intorno alle 15,45 e trovandoci in fondo alla discarica (che era chiusa da ore) nessuno era passato a liberare la strada. Solo grazie alla Protezione civile siamo riusciti ad uscire».

Di cosa avete bisogno ora? «Di coperte per fortuna ne abbiamo abbastanza – afferma Giovanna – invece servirebbe tanta mano d’opera per spalare la neve e liberare i box dove mangiano e dormono i cani, che ora hanno uno spazio estremamente limitato su cui muoversi. Purtroppo siamo soltanto in due e siamo in condizioni di emergenza. Dobbiamo ancora saper da Legambiente se verranno attivati altri operatori e volontari per fronteggiare la situazione». Il canile di Ca’ Lucio è anche famoso per le numerose adozioni che ogni anno riesce ad effettuare: tra le 150 e le 200 . Anche se ultimamente è difficile gestire pure quelle. «Essendo stata licenziata una persona a marzo – afferma la Foglietta – è aumentato il nostro onere di lavoro manuale di accudimento, ed io che sono referente delle adozioni, ho enormi difficoltà a rispondere anche solo alle telefonate, perché devo prima di tutto stabilire delle priorità, che sono l’accudimento, la cura e la custodia dei cani, essendoci tra l’altro anche un reparto sanitario. Per questo negli appelli anche sul vostro giornale chiedo di lasciare un sms. Poi provvedo a richiamare quando ho terminato le operazioni di cura. Spessissimo lo faccio anche fuori dall’orario di lavoro, ma ho anche una vita privata.. Per fortuna il trend delle adozioni non è diminuito, ma molte telefonate mi sfuggono, perché non ci arrivo, e questa è una problematica che Legambiente deve assolutamente risolvere al più presto»