Terremoto, la conta dei danni a Pesaro e in provincia

Giornata di controlli per i vigili del fuoco FOTO e VIDEO - IL NOSTRO SPECIALE - CONTO CORRENTE PER AIUTARE LE VITTIME

Pergola, l'orologio che si è bloccato all'ora del terremoto

Pergola, l'orologio che si è bloccato all'ora del terremoto

Pesaro, 25 agosto 2016 - Passata la paura, si contano i danni. Un po’ ovunque, in provincia. Per i vigili del fuoco dei vari distaccamenti quella di ieri è stata una giornata di lavoro senza sosta. Oltre ad aiutare con alcune unità i colleghi delle zone terremotate, tanti sono stati gli interventi effettuati.

Pesaro. I dipendenti dell’ufficio centrale delle Poste hanno chiamato allarmati il comando per l’allargamento di una crepa nell’antico portale dell’ex chiesa di San Domenico , che orà dovrà essere restaurato. In un palazzo di via Belgrado, zona Baia Flaminia, le pareti interne si sono «gonfiate», ovvero proiettate verso la rampa delle scale proprio a causa dei sisma. Nelle stesse pareti sono state notate fessure dovute alla scossa. Il palazzo non è stato comunque evacuato. Danni anche in una casa di via Cimarosa vicina al Campus, e perfino nei nuovi palazzi edificati dalla ditta Mulazzani in Lago Ascoli Piceno, dove i residenti hanno richiesto l’intervento dei vigili del fuoco. Danni anche nell’arco del parco Miralfiore, che ha perso i pezzi ed è stato transennato.

Urbino. Stucchi caduti a terra, danni alla struttura muraria e al portale.Il duomo di Urbino è stato chiuso per le gravi conseguenze dovute al terremoto. Ma l’intervento dei vigili del fuoco non si è limitato a questo. I vigili, infatti, sono stati chiamati per varie verifiche in abitazioni private, tra le quali una palazzina di un condominio di via Montefeltro. Qui hanno constatato un parziale distacco dell’intonaco delle scale e della balconata. L’intervento dei vigili è stato finalizzato alla messa in sicurezza di questa parte di abitazione danneggiata dal forte sisma.

Fano. Finestra pericolante in via Poma. Questo il motivo della chiamata che ha impegnato i vigili del fuoco della città. Inoltre due di loro sono partiti alla volta delle zone terremotate per dare manforte ai colleghi impegnati nelle ricerche e nell’opera di soccorso e controllo di abitazioni ed edifici pericolanti.

Cagli. Tanto lavoro anche in questa parte della provincia. A Frontone ha subito gravissimi danni, ed è in parte crollata, una casa che ha visto cadere tetto e solaio. L’abitazione era già in precarie condizioni sia perché datata, sia perché c’erano infiltrazioni d’acqua, criticità che il sisma ha esasperato, provocando il peggio. In via Zoccolanti i vigili del fuoco sono stati allertati per verificare crepe apparse in un terrazzo.

Allarme anche per il castello di Frontone che ha richiesto l’intervento dei vigili del fuoco. Dopo le scosse di martedì notte infatti, sono state notate fessure ampie alcuni centimetri nella torre dello stesso castello. Lo stabile non è comunque in pericolo ed è stato dichiarato ancora agibile dopo una attenta ispezione.

A Serra Sant’Abbondio, nella piazza del comune, la sede del municipio che era stato risistemato e ristrutturato, porta i segni del terremoto: le scosse infatti hanno messo a dura prova gli ampi spazi interni e in particolare le strutture divisorie che separano i vari ambienti e gli uffici. Sono caduti a terra pezzi di vernice. Infine danni in una casa di proprietà del Comune in corso Dante Alighieri, una vecchia abitazione che aveva già infiltrazioni d’acqua e un problema di stabilità, ed era già inagibile dal nevone del 2005.

A Pergola, infine, dopo un sopralluogo dei vigili del fuoco ieri attorno alle 20 una famiglia che abita alla periferia del paese è stata sgomberata per le criticità della loro abitazione. Sempre a Pergola, una curiosità: subito dopo la scossa più forte (quella delle 3,36 di magnitudo 6.0) e non è più ripartito il grosso orologio di fronte al municipio di Pergola. Le vibrazioni e le oscillazioni ne hanno evidentemente compromesso il meccanismo. 

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