Urbino, cene e intrighi alla Corte dei Montefeltro

Attori nelle vesti di personaggi del passato, pubblico nel cortile d’onore del Palazzo Ducale con una cena curata nei dettagli. E’ così che la “Caccia al Teshorror” ha ambientato la sua ultima rappresentazione dedicata ai misteri d’Urbino

Un momento di “Cena e intrighi alla Corte dei Montefeltro”

Un momento di “Cena e intrighi alla Corte dei Montefeltro”

Urbino, 13 giugno 2016 - Gran successo sabato sera per la Cena e intrighi alla Corte dei Montefeltro organizzata dall’associazione Caccia al Teshorror e dal Ristorante Il Guidubaldo nel Cortile d’Onore del Palazzo Ducale di Urbino.

Più di duecento i partecipanti, che tra una portata e l’altra del sontuoso banchetto hanno visto riapparire dopo secoli i personaggi protagonisti di uno dei più efferati crimini della storia dei Montefeltro e del Ducato di Urbino.

Assieme al Direttore della Galleria Nazionale Peter Aufreiter, diversi i volti conosciuti, da Bibi Ballandi a Piero Guidi e Gastone Bertozzini per dirne alcuni.

Al termine, dopo il fatale misfatto che la fotogallery non può documentare per evitare di rivelare il finale, ad aggiudicarsi i premi messi in palio dagli sponsor Prometeo e Super Conad Montefeltro, è stato il tavolo nobilitato per l’occasione a membri del casato degli Aragonesi.

Una serata che le tante richieste in coda chiedono di replicare in una nuova serata dell’estate feltresca. «Un copione studiato ed elaborato per sei mesi, basato su storie realmente accadute ma decisamente complicate» spiegano soddisfatti Katia Petrolati e Tiziano Mancini de La Caccia al Teshorror «con la preziosa collaborazione e l’editing di Luigi Bravi, oltre alla collaborazione di studiosi come Giorgio Nonni, Federico Marcucci e Giuliano Donini, tutti impegnati nel far sì che un luogo così straordinario come il Palazzo Ducale di Urbino fosse celebrato al meglio dallo studio e dal rigore filologico. Siamo felici del successo perché dimostra che si può fare cultura anche senza dormire a una conferenza ma con il divertimento, che non è solo ridere ma anche provare pathos e coinvolgimento. E visti i tanti partecipanti provenienti da fuori città, siamo convinti che il turismo delle emozioni sia un orizzonte tutto da esplorare, per la città di Urbino che ha tante storie avvincenti del passato ancora tutte da raccontare».