Banca Mediolanum toglie il biscione dal logo

Annuncio di Ennio Doris all’AdriaticArena: «Noi siamo conosciuti per il cerchio». Un lungo discorso del fondatore sul tema «Nulla è più come prima» VIDEO L'intervento

Ennio Doris all’AdriaticArena annuncia il nuovo logo con il tondo e senza biscione: «Io cambio - Nulla è più come prima»

Ennio Doris all’AdriaticArena annuncia il nuovo logo con il tondo e senza biscione: «Io cambio - Nulla è più come prima»

Pesaro, 4 marzo 2015 - Fa un certo effetto vedere un signore di 75 anni come Ennio Doris (video) presentarsi con un grande martello e percuotere più volte una grande campana, posizionata nel backstage dell’AdriaticArena piena di quasi 5000 promotori e clienti della sua Banca Mediolanum. Ripetendo più «Nulla sarà più come prima». Un rintocco ed una frase, musica epica di sottofondo ed entusiasmo sincero delle truppe, i cosiddetti ”family banker”, coloro che portano l’agenzia bancaria a casa del cliente, e non viceversa.

C’è un cielo plumbeo su Pesaro, scelta dopo due anni, per la annuale convention della banca-famiglia inventata da Doris e sempre sostenuta da Silvio Berlusconi. Ma appare cambiato dalle precedenti edizioni in riva all’Adriatico, meno sfarzo, grande concretezza e tanti accenti al «ruolo sociale» svolto dall’azienda erogatrice di credito negli ultimi anni di grande crisi economica.

Non sarà un distacco da Silvio Berlusconi, ma da oggi in avanti il biscione non è più nel logo dell’azienda. «Il biscione resta nel nostro cuore, il primo distintivo che abbiamo avuto è stato il biscione, poi quando il gruppo è diventato autonomo e ci siamo quotati abbiamo stilizzato il simbolo, ma il nostro simbolo, quello per cui siamo riconosciuti da tutti è il cerchio», così Ennio Doris, fondatore e ad del gruppo Mediolanum, ha commenta con i cronisti il cambio di logo annunciato all’ora di pranzo. «Pura coincidenza – ha aggiunto – con il provvedimento di Bankitalia che ha imposto alla Fininvest di Silvio Berlusconi di cedere le quote eccedenti il 10% di Mediolanum». Significativo anche il fatto che alla domanda se avesse informato Berlusconi del cambio di logo, Doris ha risposto: «No, non l’ho sentito».

D’altra parte il messaggio della convention è per i promotori, per la rete che è stata capace di trasformarsi in banca. L’introduzione con immagini sui disastri bancari recenti lascia intendere davvero che «nulla è più come prima». Così come, nella tradizione personale del self made man, Ennio Doris può dire legittimamente: «Io cambio».

Introdotta dai colpi di campana, la performance di Doris è nel segno del leader che indica la prospettiva, il cammino dei suoi collaboratori, la strada che la sua creatura dovrà affrontare: «C’è un cambiamento assoluto in arrivo dal gennaio 2016: le banche potranno fallire, salterà la garanzia del regio decreto del 1936 che ha caratterizzato questi decenni. Noi vogliamo dare garanzie ai nostri clienti».

Sono queste le vaste praterie che il sistema bancario in grande crisi ha lasciato per un gruppo come Mediolanum. Anche attraverso alcuni video vengono citati gli ultimi esempi di commissariamenti e difficoltà finanziarie di alcune banche italiane, da Mps alla Popolare Etruria fino a Banca Marche e Alpe Adria, la banca della Carizia «di cui l’Austria non vuole coprire dieci miliardi di obbligazioni».

E’ evidente il messaggio finale: non è più tempo di grandi rendimenti, ma è tempo di mettere in sicurezza i risparmi degli italiani. E la cassaforte Banca Mediolanum è così sicura, così forte «che anche le istituzioni, le altre banche, preferiscono venire da noi, con rendimenti negativi, piuttosto che investire altrove e rischiare». Il tutto con l’obiettivo di «diventare grandi».

Dopo il fondatore Ennio Doris è stata la volta del figlio Massimo che ha annunciato la nuova piattaforma servizi bancari e tre nuovi fondi e di Alessandro Benetton, relatore d’eccezione, sbarcato con l’elicottero nel vicino eliporto. La convention prosegue per tutta la mattina odierna.