Nuova Banca Marche: Goffi rappresenta la continuità

Da direttore generale a amministratore delegato. Lettera ai dipendenti: "Siamo tornati in zona Uefa"

Luciano Goffi è l’unico confermato dei vertici dei 4 istituti commissariati e salvati dal Fondo interbancario

Luciano Goffi è l’unico confermato dei vertici dei 4 istituti commissariati e salvati dal Fondo interbancario

Pesaro, 23 novembre 2015 - Sarà forse un caso ma delle 4 banche commissariate solo una avrà continuità gestionale. Infatti Luciano Goffi, direttore generale uscente, è stato nominato amministratore delegato di Nuova Banca Marche, che ha cominciato ad operare stamattina sulle ceneri del vecchio istituto e dopo aver trasferito le sue sofferenze alla bad bank comune con le banche di Chieti, Ferrara e dell’Etruria salvate in contemporanea dal Fondo interbancario.

In una lettera inviata a tutti i dipendenti il neo presidente Roberto Nicastro, ex-direttore generale di Unicredit, e l’ad Luciano Goffi sottolineano: «La nostra banca da questa mattina dispone di un capitale fresco di 1.041 milioni, l’indicatore Core Tier 1 sta al 9% e siamo dotati a questo punto di ingente nuova liquidità. Il monte sofferenze e’ ora coperto per oltre l’80%; non vi è banca italiana che abbia oggi queste riserve e tra poco, come ci ha garantito la Banca d’Italia anche il rischio residuo delle sofferenze sarà neutralizzato da una garanzia ad hoc del Fondo di Risoluzione, nell’ambito della creazione della bad bank che quindi farà storia a sè».

Poi la battuta, con tanto di faccina sorridente annessa, che lascia sconcertati: «Se ci passate una metafora calcistica con questo week passiamo in un balzo dalle zone basse a quelle alte della classifica, quasi in zona Uefa». I due banchieri scrivono anche che «la minaccia del bail-in per fine anno che qualche giornale (e qualche concorrente) aveva paventato è definitivamente sventata, con grande serenità per i nostri clienti. A breve saremo nuovamente controparte della Bce e riporteremo la sede legale da Roma a Jesi».

Ai dipendenti viene chiesto «di stare vicino agli azionisti della ‘vecchia’ banca che hanno perso tutto il valore dei titoli e agli obbligazionisti subordinati» facendogli comprendere «che è stato il minore dei mali». E ancora: «Non vi era alternativa se non mettere a repentaglio la sicurezza e fiducia di tutti i depositanti».