Giovedì 25 Aprile 2024

Quanti errori sull'ospedale

Luigi Luminati

Luigi Luminati

Pesaro, 21 dicembre 2014 - Le bugie hanno le gambe corte. Soprattutto in sanità dove i risultati si vedono anche ad occhio. La grande speranza nata dall’azienda ospedaliera San Salvatore si è praticamente esaurita. La stessa vita dell’azienda, che la Regione ha voluto sempre precaria, è destinata a finire tra non molto. Lo ha confermato l’assessore regionale uscente Almerino Mezzolani: «Il rischio di tornare a due ospedali di polo tra Pesaro e Fano è altissimo». E con le nuove norme vuol dire rimbalzare indietro di una ventina d’anni.

Quando gli infartuati pesaresi morivano a grappoli, mentre ad Ancona già si lavorava su angioplastica e primi interventi di bypass. Non è detto che torneremo lì, ma ci siamo vicini. Eppure avevamo vissuto una grande stagione di speranza ai tempi di Iljia Gardi e di una politica che aveva scelto di affrancarsi da Ancona. La primavera sanitaria si è infranta sulla scarsa capacità della classe dirigente ex-Pci di guardare oltre i propri interessi particolari e momentanei.

La battaglia contro Mario Baldassarri, accusato di voler “rubare il nostro ospedale” è finita nel peggiore dei modi: niente soldi e niente autonomia da Ancona. A differenza di Gian Mario Spacca che da Baldassarri e dal governo Berlusconi ha ottenuto i fondi per la Quadrilatero, che poi ha gestito direttamente. Mentre il Pd pesarese si è diviso e ha lasciato il povero Mezzolani in mano ai poteri forti anconetani. Il bilancio di questi dieci anni è un piccolo disastro, completato da un progetto di ospedale unico da fare senza soldi statali a disposizione. La ciliegina sulla torta? I famosi 6 milioni di euro promessi e ripromessi. E mai arrivati. Non sarà la faida elettorale delle regionali - incentrata su tutt’altri interessi - a darci la soluzione. Tutt’altro.