Estorce denaro al proprio datore di lavoro, arrestato

L’operaio ha chiesto un riscatto per restituire un furgone

Carabinieri

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Fossombrone (Pesaro e Urbino), 6 marzo 2015 - Pensava di potersi fidare del suo operaio. Tanto da avergli dato in uso per tornare a casa il furgone della ditta, un Iveco Daily da 33mila euro.

Ma l’operaio edile, 50enne di Villa Literno (Caserta), dopo esser tornato a casa col furgone della ditta ha pensato di fare altro. Ha telefonato al suo titolare dicendo che il mezzo gli era stato rubato. Non solo, ha fatto in modo di preparare anche il sistema del “cavallo di ritorno”, ossia dopo un mese ha fatto telefonare al suo datore di lavoro da un complice facendogli dire di esser pronto a riconsegnare il mezzo dietro pagamento di 4mila euro poi scesi a 3mila euro.

L’imprenditore di Fossombrone, dopo aver avvisato i carabinieri, ha voluto fare di testa sua accettando in segreto di pagare i 3mila senza dire ai carabinieri dove sarebbe avvenuto lo scambio denaro-furgone. Così l’imprenditore è partito da Fossombrone per Villa Literno andando a consegnare i 3 mila euro al suo operaio, che nel frattempo si era offerto di fare da tramite. In realtà era lui l’ideatore del furto e dell’estorsione.

Ma questo l’hanno scoperto più tardi i carabinieri, intercettandolo al telefono. Così la procura di Urbino (pm Lilliu, gip De Leone) hanno provveduto ad emettere un provvedimento di cattura (ai domiciliari) per l’operaio col reato di simulazione di reato (per la denuncia del furto del furgone), estorsione aggravata e appropriazione indebita.

Misura cautelare anche per il figlio 20enne delloperaio accusato di estorsione (deve firmare ogni giorno in caserma) mentre un terzo complice è indagato per ricettazione in quanto è considerato l’uomo che ha fatto sparire definitivamente il furgone. Ad indagare sono stati i carabinieri di Fossombrone e Fano.