Ex-Bramante, il progetto al palo

Pesaro, 18 agosto 2015 - E’ un'estate bella e impossibile per il comune di Pesaro. Bella perché la politica degli eventi, complice un meteo totalmente favorevole, dà risposte positive, soprattutto in termini di comunicazione. Mentre sono le opere pubbliche e gli investimenti a segnare il passo al di là degli annunci. Dato per assodato che il bilancio degli eventi e della cultura sarà molto appesantito dal punto di vista finanziario (quante altre variazioni di bilancio o addirittura debiti fuori bilancio dovranno essere approvati dal consiglio comunale per la gestione allegra ed esternalizzata del vice-sindaco ed assessore al ramo?), va anche detto che quello delle opere sarà invece molto complesso da presentare. Un po’ per le difficoltà intrinseche ai cantieri, un po’ per la esasperante lentezza degli uffici comunali preposti. Un po’ per la complessità evidente delle operazioni spesso più annunciate che reali avviate dalla giunta di Matteo Ricci.

L’ultima notizia, non positiva, arriva da Roma, dalla Cassa Depositi e Prestiti. Il progetto di ristrutturazione edilizia dell’ex-Bramante non sarà finanziato. O meglio, non è stato inserito tra quelli per cui la Cassa ha previsto finanziamenti diretti. Niente acquisizione e messa a bando della milionaria ristrutturazione, con abbattimento dell’ex-scuola per ragionieri e geometri, posizionata in un’area fondamentale per la città. Gli esperti sostengono che non è una bocciatura definitiva e che la Cassa avrà altre risorse per investimenti edilizi di questo tipo e potrà negli anni a venire intervenire. Fatto sta che Pesaro è ancora una volta esclusa da fondi statali. E sarebbe bello capire se è solo sfortuna o c’è qualche responsabilità.

Il sindaco però troverà il modo di cambiare in corsa l’obiettivo. Lo ha già fatto con i 2,5 milioni di euro ottenuti vendendo ad Hera il 2,5% di azioni di Marche Multiservizi. Soldi spondibili subito perché al di fuori del patto di stabilità. Il primo annuncio era stato: «Ci facciamo un pezzo di arredo urbano di viale Trieste». Per dare un segno anche visivo alla nuova politica turistica incentrata sugli eventi. Poi qualcuno nel Comune si è accorto che un progetto come quello annunciato richiederebbe almeno 4 milioni di euro, perché vanno risistemati anche i sottoservizi. Contrordine compagni: i 2,5 milioni saranno spesi altrove: «Nel centro storico che ha bisogno di un bel restyling», annuncia ancora il sindaco. Vedremo a breve in che modo.

Nel frattempo problemi emergono anche negli interventi, già finanziati, per i due palasport. La copertura dell’AdriaticArena, che doveva essere posizionata tra luglio ed agosto, è già slittata a ottobre-novembre. Mancava un progetto esecutivo e anche il permesso di sub-appalto alla ditta milanese che ha vinto la gestione degli impianti di calore del Comune, facendosi carico del milione di euro per la nuova copertura. Ebbene in Comune nessuno ha pensato di anticipare i tempi progettuali e ora l’impresa chiede l’approvazione del progetto esecutivo che, peraltro, è anche abbastanza complesso. Risultato? Rischio pioggia prolungato per tutto l’autunno e forse anche più. Lavori da farsi in pieno inverno, sperando che non ci siano intoppi.

Per IL vecchio palas la scadenza doveva essere aprile-maggio 2016, ma c’è ancora da fare il progetto definitivo, con 2-3 ingegneri incaricati. A conferma che i nostri dubbi sul preliminare tanto sbandierato erano più che consistenti. Se tutto va bene l’appalto si farà in autunno inoltrato, con 10 mesi-un anno di cantiere dopo l’aggiudicazione. E’ anche per questo che la Victoria Libertas ha steso il nuovo parquet. Con l’idea che c’è tempo quasi per un’altra stagione di basket prima della chiusura per lavori. Tanto il Rof ci sarà anche nel 2017.