Sgozzato nel bosco, finto profilo Facebook di Igli Meta: scatta la denuncia

La comunità 'Spotted Pesaro' si è rivolta alla polizia postale

Igli Meta

Igli Meta

Urbino (Pesaro), 31 luglio 2015 - La comunità di Spotted Pesaro, il più grande gruppo pesarese presente su Facebook, lo ha attaccato, bannato e, infine, denunciato alla Polizia Postale. Lui si presentava come Igli Meta e commentava su bacheche e gruppi pesaresi. Non solo una «catfishata», termine che in gergo significa il furto di identità o creazione di un profilo finto sui social network, ma un comportamento da mitomane provocatore, consapevole o meno, in un momento estremamente delicato.

Ovvero, con un'inchiesta ancora in corso per un omicidio brutale, freschissimo, che ha portato alla morte del 17enne Ismaele Lulli segnando profondamente tutta la comunità pesarese. L'utente, in cerca di attenzione, si è registrato con nome, cognome, foto segnaletica del vero Igli Meta che, ovviamente, in questo momento non può stare davanti a un computer a chattare. Una provocazione, nascondendosi dietro la tastiera, che ha mandato su tutte le furie centinaia di utenti pesaresi già provati, negli anni, dall'agguato a Lucia Annibali e dall'omicidio di Andrea Ferri.

Vedere un «Igli Meta» chattare liberamente ha, in poco tempo, infiammato Facebook. «Ma che senso ha? Sei da ricovero» è stato uno dei commenti più morigerati. Tutti hanno subito capito di essere di fronte a un «fake» ma, proprio per questo, pensare che qualcuno sposasse in qualche modo la causa del reo confesso albanese, ha fatto deflagrare la rabbia. La pagina Facebook «Spotted Pesaro e Dintorni» in breve tempo lo ha attaccato, bloccato e infine denunciato.