Fiction sull'acido, Averone e la somiglianza con Varani

Intervista all'attore protagonista insieme a Cristiana Capotondi della fiction "Io ci sono - storia di un non amore"

Un intenso primo piano di Alessandro Averone (Fotoprint)

Un intenso primo piano di Alessandro Averone (Fotoprint)

Pesaro, 25 maggio - A vederlo dal vivo non sembra neppure un attore. Semplice e disponibile, Alessandro Averone, felpa grigia e un po’ spettinato dal vento, aspetta di essere vestito e truccato per girare la prima scena di ‘Io ci sono’ il film tratto dal libro di Lucia Annibali. A lui il ruolo scomodo di Luca Varani. Alessandro, classe ‘78, torinese, è in città da qualche giorno. Ha voluto arrivare prima per poter leggere e studiare bene il copione.

Per calarsi nel personaggio ha incontrato Luca Varani?

«No, mi sarebbe piaciuto, ma non è stato possibile. C’erano degli impedimenti oggettivi».

Lucia Annibali l’ha conosciuta?

«Neppure lei. So che Lucia ha incontrato Cristiana Capotondi che la interpreterà nella fiction».

Cosa avrebbe voluto chiedere a Varani?

«Conoscerlo meglio. Dal punto di vista umano. Non fermarmi solo a quello che ho letto e visto, avrei voluto capire anche l’aspetto psicologico. Così avrei potuto entrare nel personaggio in tutta la sua interezza. Sarebbe stato bello e giusto».

E adesso?

«Mi sono documentato, ho letto gli atti giudiziari, gli articoli, le interviste e ho guardato anche la trasmissione tivù ‘Storie Maledette’».

Perché la produzione ha scelto lei?

«Per la somiglianza. Ma secondo me lui è più alto...».

Come si è preparato a questa parte?

«In realtà mi sto ancora preparando, perchè sono stato scritturato appena dieci giorni fa, quindi ora sto studiando».

Un ruolo difficile da interpretare?

«Sono un attore e abituato a queste parti. Non mi spaventa».

Ha già lavorato con Cristiana Capotondi?

«No, è la prima volta».

Vi siete già incontrati?

«Sì domenica quando è arrivata. Abbiamo fatto due chiacchiere. E’ una persona gentile. Oltre che una brava attrice e una grande professionista. Sono felice di poter recitare al suo fianco».

Quanto tempo resterà a Pesaro?

«Tutte e tre le settimane di riprese. La mia presenza non è richiesta a Urbino e naturalmente neppure a Parma, al Centro grandi ustionati».

E’ la prima volta che viene a Pesaro?

«Sì. Mi pare una bella città e mi ha colpito questo fatto di essere fermato dalla gente, che dice che somiglio incredibilmente a Luca Varani».

Qual è la scena che ha girato per prima?

«Il primo fermo operato dai carabinieri. Ieri abbiamo fatto le riprese dentro la caserma dell’Arma. E’ stato ricostruito anche l’interrogatorio».

Ha voluto assistere anche alla prima scena di Cristiana Capotondi, girata da Ratti, perché?

«Ci tenevo ad esserci, ero curioso».

Luca Varani però aveva i capelli più lunghi o no?

«Sì, ma quando è stato arrestato li ha tagliati...».