"Ecco la foto che era nelle tasche di Pasolini quando venne ucciso"

Lo scrittore e poeta pesarese Gianni D’Elia conserva gelosamente un documento rarissimo

Il poeta e scrittore pesarese Gianni D’Elia (Foto di Giovanni Lani)

Il poeta e scrittore pesarese Gianni D’Elia (Foto di Giovanni Lani)

Pesaro, 26 novembre 2015 - Ci sono reliquie laiche? Perché no. La foto che Pier Paolo Pasolini teneva nascosta nel portafogli nella notte del 2 novembre 1975 – quando venne ucciso al Lido di Ostia – è sicuramente tale. E da molti anni è conservata, con discrezione, dallo scrittore e poeta Gianni D’Elia, che nel video visibile qui sopra racconta come questo spicchio dell’intimità del grande autore sia arrivato fino a lui.

«Tutto nacque in una serata di tanti anni fa», racconta D’Elia, che ha sempre avuto una certa ritrosia nel mostrarla (solo anni fa la fece riprodurre per un magazine, che però non diede risalto alla particolarità di questa immagine). «Ora dopo molto tempo mi pare anche giusto farla vedere – dice il poeta – perché possiamo capirla meglio».

L’immagine è un’istantanea che ritrae sorridente l’attore Ninetto Davoli che tiene in braccio il figlio Pier Paolo. Uno scatto intenso e tenero, che il grande poeta si portò in tasca, nel portafogli, per molti anni, fino alla tragica notte della sua morte violentissima.

«La foto mi venne donata dall’attrice Cathy Marchand del Living Theatre. In una serata tra amici io mi misi a recitare i versi di Pier Paolo. Lei pianse come un vitello. Tirò fuori la foto, mi raccontò di averla avuta da Davoli all’indomani della restituzione degli oggetti di Pasolini e mi disse: “Solo tu puoi tenerla”».