Fiorenzuola, il colle frana in mare: parroco in ansia per il campanile

L'ampio smottamento si è trascinato dietro anche un albero FOTO La frana

Pesarol, la frana di Fiorenzuola

Pesarol, la frana di Fiorenzuola

Pesaro, 30 marzo 2015 - Ancora una frana (foto) che scende in mare sotto Fiorenzuola. Ma questa volta il movimento di terra è di grosse proporzioni tanto da allarmare la gente del paese. Lo stesso don Silvano chiedeva spaventato ieri se ci saranno problemi per il campanile.

Secondo Massimo D’Angeli, presidente della circoscrizione, è «la frana più grossa che è scesa in mare dopo quella del ’43». In paese c’era anche l’assessore Andrea Biancani che dice: «Purtroppo il maltempo di questi giorni ha aumentato i movimenti franosi e questa frana scesa in mare è solo l’ultima conseguenza. Adesso dovremo valutare bene la portata e le conseguenze che potrebbero derivare dal movimento franoso». 

Ma è l'intera Fiorenzuola di Focara sotto tiro delle frane visto che è già chiusa la strada che porta al mare per la terra caduta mentre pochi giorni fa è stata chiusa la strada di Casteldimezzo, o meglio è crollato l’accesso al faro. Altro pericolo per la curva dopo il «Falco», interessata da un movimento di terra particolarmente preoccupante. In pratica è il San Bartolo che convive da sempre con l’estrema friabilità della sua roccia.

I rimedi? Franco D’Angeli sostiene che «va rinforzata la base della falesia, e che per fare questo occorrono investimenti importanti. Qui rischia l’intero borgo di Fiorenzuola se non si decide di intervenire nei modi adeguati e rapidi. Non abbiamo molto tempo da perdere per decidere su come difendere la stabilità di Fiorenzuola». 

E proprio ieri, si presentava a Fiorenzuola un opuscolo storico su ‘Le due chiese di Sant’Andrea apostolo’. La prima è crollata nel 1916 a causa di un terremoto per poi essere ricostruita più in alto, dentro il castello, e ultimata nel 1925. L’opuscolo è un inno al paese, al borgo, copertina con la fotografia di Umberto Dolcini, la stesura di Jolanda Filippini, pensieri e ricordi di don Silvano Ricci e lo slancio del gruppo di giovani del posto attraverso il gruppo «Crea Focara». Ma l’incontro, avvenuto nella sala del sesto consiglio di quartiere del San Bartolo, con presidente Massimo D’Angeli, è stato condizionato dal clima di paura e scoramento dovuto all’ennesima frana.