Franceschini si rifà la barba a Casa Rossini, le foto

Il ministro della Cultura, in visita in città, si siede sulla poltrona più celebre della musica

 Il ministro della Cultura Dario Franceschini si è seduto a Casa Rossini per una ritoccata alla barba (Fotoprint)

Il ministro della Cultura Dario Franceschini si è seduto a Casa Rossini per una ritoccata alla barba (Fotoprint)

Pesaro, 21 giugno 2016 - Una barba da ministro. Dario Franceschini a Casa Rossini si siede sulla sua poltrona dell’800 e non sfugge a una ritoccatina del barbiere (FOTO), nonostante il sindaco Matteo Ricci insista per il taglio di capelli.

«Va bene, la facciamo. Non con gli strumenti originali dell’epoca, però...», precisa il ministro, tra il serio e il faceto. Dialoga con il ‘Barbiere’, chiedendo il sottofondo dell’Aria di Figaro. «Fantastico», è il commento finale, guardando il risultato allo specchio. Poi vira sul balcone dove, bacchetta in mano, insieme a Ricci dà il la alla filodiffusione in centro (via Rossini, via Branca, piazza del Popolo, corso XI Settembre, via San Francesco). Gesto plastico che fa scattare l’ouverture del Turco in Italia. «Una città della musica è unica se accadono cose uniche. Ogni sabato, alle 18, e ogni domenica, alle 12, inonderemo il centro con la musica del Cigno. L’Ora di Rossini è un ulteriore elemento di riconoscibilità», scandisce il sindaco.

Nel cortile di Palazzo Mazzolari, accolto da un novero d’autorità, il ministro spende parole d’impegno: "Pesaro è il luogo giusto per vivere la Festa della Musica. Intelligentemente ha compreso che essere la città natale di Rossini è motivo di orgoglio. Ma è anche un brand per la crescita del territorio in ambito internazionale. Sosterremo la sua candidatura a città della musica per il riconoscimento Unesco». E sulla legge per il 150esimo di Rossini: «Il consenso è trasversale. Lavoriamo per l’approvazione e per lo stanziamento delle risorse».

Matteo Ricci continuerà a cercare la sponda: «Inviteremo il ministro per il Rof. Su cultura e bellezza si gioca davvero una sfida economica e di progresso. Il fatto che Franceschini, oggi, abbia scelto Pesaro è la dimostrazione che siamo già ‘città della musica’, a prescindere dai riconoscimenti. Il 150esimo di Rossini sarà un progetto di sviluppo per la città. L’obiettivo è ampliare la conoscenza della città e della Regione. E stiamo costruendo un programma internazionale per raccontare il Cigno con opera, musica, cinema e progetti legati all’ambito enogastronomico». Rilancio sulla candidatura Unesco: «La prossima chiamata è nel 2017, avere il governo al nostro fianco ci rafforza. Finalmente abbiamo un ministro in grado invertire la rotta sui finanziamenti al settore. Crede nella cultura come motore di sviluppo: lo abbiamo visto su art bonus e incentivi fiscali».

Sull’alleanza Pesaro-Recanati: «Ci appoggeremo a vicenda su ‘capitale della cultura 2018’ e ‘città della musica’. Rossini e Leopardi sono i due grandi testimonial delle Marche. Basta con i campanilismi e la guerra fra Comuni (la sigla del gemellaggio a Recanati, alla presenza del ministro, ndr)». Franceschini approva: «Mettersi insieme è competere con un’offerta culturale più forte in ambito internazionale. La strada è giusta. L’Italia è un museo diffuso, il primo Paese europeo per turismo extraeuropeo. I margini e le potenzialità di crescita sono ovunque. E da voi si può anche unire al turismo balneare quello che c’è dietro la spiaggia».