Furto in un bar a Sant’Orso: rubati 10mila euro

Il proprietario: “Siamo stanchi è la terza volta in quattro mesi”

Una volante della polizia

Una volante della polizia

Pesaro, 24 novembre 2014 - Nuovo furto al Polvere di Caffè di via Bellandra a Sant’Orso. «E’ la terza volta in quattro mesi – sbotta Paolo Marcantognini -. E’ successo ieri notte (domenica, ndr). Io ho avuto la telefonata dalla Vigilar alle 2.45, ma purtroppo non l’ho sentita perché avevo il telefono silenzioso. Così la polizia ha fatto il sopralluogo senza di noi».

La moglie ha poi scoperto tutto domenica mattina quando è andata ad aprire l’attività. «Mia moglie è andata ad aprire alle 5.45 ed ha visto che era tutto sottosopra. La porta di dietro era tutta divelta, hanno spaccato i cardini. Ci hanno ripulito di tutte le sigarette (6mila euro) e di tutti i gratta e vinci (almeno 2mila euro) e sono riusciti a trovare anche il fondo cassa che avevamo imboscato... hanno trovato il nostro nascondiglio segreto. Poi si sono indirizzati alle slot, ci hanno provato ad aprirle ma non ci sono riusciti. Si vede che non hanno avuto tempo perché è suonato l’allarme ed è arrivata la vigilanza».

Nei due colpi precedenti invece era lì che avevano fatto più danno, la seconda volta portandole addirittura via con un camion. «E’ la terza volta in quattro mesi e siamo proprio stanchi – prosegue Marcantognini -. In quattro anni e mezzo sono venuti ormai 8 volte. Perché non c’è altro rimedio lì: l’allarme ce l’abbiamo, le telecamere ce l’abbiamo. Purtroppo il nostro bar ha troppe vetrate e riescono ad entrare. Poi dell’allarme se ne fregano. Suona ma non gli interessa perché tanto loro stanno coperti e non si vedono. Purtroppo, a differenza delle altre volte, oltre al danno ci hanno portato via una bella cifra: con le riparazioni da fare arriviamo a circa 10mila euro». E’ sconsolato Marcantognini. «Si vede che noi gli facciamo comodo. E’ una situazione strana. Ma questa volta abbiamo deciso che se troviamo qualcuno che lo vuole, lo diamo via questo bar perché non ne possiamo davvero più». Tiziana Petrelli